Essere una TecnoRaider

Terzo Sogno

I Leoni di Giada si trovano chiusi nella loro stanza. Sono di pessimo umore: la missione ha avuto un successo molto marginale e ha rischiato di finire in rovina. Un po’ è colpa di Stiven e della sua mania di fare le cose “a modo suo”, ma è anche colpa loro: non hanno agito come una squadra, non si sono fatti aiutare dai Falchi Azzurri ma soprattutto Flora non riesce ancora a capire come fa Lea a farsi ubbidire! Stanno ancora discutendo su quanto è successo, quando la porta si apre ed entra Lea.

«Seguitemi» dice.

Le tre la seguono senza indugio, tenendo il capo chino ed aspettandosi una qualche lavata di capo, se non una punizione. Lea le conduce presso l’ampia vetrata da cui si gode il panorama della città.

«Osservate – dice – e ditemi cosa vedete»

Le tre osservano: case sparpagliate, palazzi in ricostruzione, scuole ed ospedali.

«La nostra città – dicono – C’è ancora molto da fare, ma sta cercando di ricostruirsi una sua identità, nonostante i continui “cambiamenti”»

«Sbagliato – Lea poggia una mano sulla spalla di Giada – Io vedo un oceano che attende la sua goccia – poggia la mano sullla spalla di Rubinia – un mondo che vuole vedere la sua Sangue di Rubino eccellere senza lasciare indietro nulla – poggia la mano sulla spalla di Flora – un’occasione inaspettata che aspetta di essere colta. Questo io vedo. Ed è quello che volete vedere voi. Il vostro obbiettivo per cui siete divenute TecnoRaider. L’oceano, il mondo e l’occasione sono davanti ai vostri occhi, aspettano di essere colti, di accogliervi per quello che siete. Siete TecnoRaider: siete coloro che aiutano il mondo ad essere un posto migliore, che salvano la gente, che portano speranza là dove c’è disperazione! Andate Leoni di Giada: cogliete la vostra occasione, mostrate al mondo chi siete; l’oceano è formato di gocce»

L’umore delle tre passa da sotto ai piedi a sopra la testa. Sorridono e si sentono improvvisamente cariche di energia. Si voltano verso Lea e si inchinano.

«Non sbaglieremo più» rispondono.

«Non sbagliare è impossibile – risponde Lea – non commettere gli stessi errori invece sì. Andate: ora avete imparato la lezione»

Le tre TecnoRaider si congedano e mentre si allontanano Lea vede in loro tre “leoncine” pronte a crescere. Una lacrima fa per cadere, ma lei la caccia via con stizza.

***

Da qualche parte, in un luogo che continua a cambiare da ambiente chiuso ad una radura nella foresta, si trovano diverse “leonesse”. Lea le conosce: sono Leoni di Giada.

«Al sistema Idoliris Immoleremo il Pargolo – dice una di loro – faremo ricadere la colpa su quelle tre sceme e poi prenderemo il controllo di tutto. Ci fingeremo le salvatrici per stringere tutti nella morsa e divenire capi della comunità ed a quel punto, potremmo fare il bello ed il cattivo tempo»

«Perché così deve essere – dice un’altra di loro – Acqua Sporca, Sangue Marcio e Ricambio non avrebbero mai dovuto mettere il naso nei nostri affari. Come Lea non avrebbe dovuto tradirci»

Lea si trova legata in un angolo o presso un albero. Il suo occhio è fasciato e guarda torva le altre “leonesse”.

«Voi avete tradito la fiducia che vi è stata accordata! – ribatte – Non era per schiacciare ma per salvare che mi ero unita a voi. Vi impedirò di Immolare il Pargolo»

«E come pensi di fare? – le rispondono – Per te è finita»

L’afferrano e la gettano in una fossa piena di spuntoni. Lea cade a terra. Nessuno spuntone, nessuna corda, anzi non si è fatta niente. Accanto a lei ci sono tre “leoncine”: una bianca, una nera ed una rosa.

«Salva le TecnoRaider» le dicono.

Lea si sveglia di soprassalto e si ritrova ad osservare il soffitto: deve essere caduta per terra durante il sogno.

«Cribbio!» esclama.

***

«Ciao Jen – dice Lea al videotelefono – Potresti pensare tu oggi alle Reclute? Mi sento un po’ stanca»

«Qualcosa che non va?» chiede lei.

«I sogni non mi danno tregua. Provo a prendermi una pausa. Pensavo di andare qui»

Prende una rivista e mostra una pubblicità. L’occhio attento di Jen non può non notare le lettere leggermente evidenziate: “INFILTRATI”.

«Capisco. Ci penso io. Ti auguro buon riposo e ci vediamo domani all’Idoliris»

«Naturalmente. Ah, un’altra cosa: potresti procurarmi una caraffa di Oro Nero?»

«Cioccolata, Lea, si chiama cioccolata!»

***

«Bene, ragazze – dice Jen alle Reclute TecnoRaider – Lea si è presa un giorno di pausa e quindi tocca a me. Come sapete domani avrete l’assegnamento all’Idroliris – a quelle parole gli occhi di tutte si illuminano – Vi avverto subito: inizialmente noioso, ben presto si rivelerà tutt’altro che una passeggiata. Quando io e Lea siamo state assegnate, siamo arrivate alla sera più morte che vive… e nude – aggiunge sottovoce – Ma voi avete il vantaggio che sarete assegnati a gruppi e sarete preparate a dovere. Voglio che ora facciate una revisione totale delle TecnoRaid e di tutti gli strumenti, poi vi sottoporrò ad un allenamento intensivo. Questa sera a letto presto; e non vi preoccupate: crollerete dalla stanchezza»

«Siamo pronte!» esclamano tutte entusiaste.


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