Essere una TecnoRaider

Anti-TecnoRaider

«Lea – dice Jen mentre atterra dopo che la terza ondata si è allontanata – non ricevo più i segnali né dei Leoni di Giada, né dei Falchi Azzurri, né dei Giovani Draghi, né della Squadra di Stiven»

Lea fa per rispondere ma viene anticipata da una voce alla radio:

«Alle squadre scomparse penso io, voi provvedete a rinforzare l’Accesso»

A parlare è stato il fondatore delle TecnoRaider che, a bordo di un convoglio, sta percorrendo l’Idoliris.

«Faccia attenzione – dice Lea – è prevista una nuova ondata»

Jen e Lea si mettono a riconfigurare l’Accesso in vista del prossimo pericolo.

«Una vera fortuna che ti sei accorta in tempo del sabotaggio» dice Jen.

«Sarebbe stato meglio che me ne fossi accorta prima: ormai è profondo. Molte delle Reclute hanno dovuto lavorare con le armature non in piena efficienza. Spero non si siano fatte troppo male. E dire che il mio inconscio se n’era già accorto da tempo»

«Non fartene una colpa: sei riuscita a rimediare meglio di quanto mi aspettassi. Non capisco però i Leoni di Giada del tuo sogno»

«Sai che conoscevo sia Flora, sia Giada, sia Rubinia. Probabilmente il mio inconscio ha fatto lo stesso ragionamento di loro tre. Ed il resto è stato un susseguirsi di ricordi e riflessioni. Il problema è che non so ancora chi…»

«Devo dire che mi hai sorpreso» è Stiven a parlare.

Ha indosso l’armatura da TecnoRaider.

«Avevamo previsto tutte le possibilità che vi sarebbero venute in mente per salvare Idol, tranne che tu la buttassi in mezzo ai mostri. Una cosa da pazzi. D’altronde anche tu sei un mostro»

A quelle parole Jen e Lea lasciano perdere quello che stavano facendo e si avvicinano.

«Stiven, tu… perché hai fatto questo?» dice Jen.

«Perché voi non capite niente! – risponde Stiven in tono alterato – Noi distruggeremo questa illusione. Le TecnoRaider sono fatte per poter avere privilegi, per essere sopra agli altri; il giusto compenso di tutte le fatiche! Ricostruiremo il corpo, facendo sì che abbia la sua giusta collocazione, conquisteremo la fiducia della gente, prenderemo i privilegi che ci interessano, acquisiremo potere e detteremo le nostre leggi. E se qualcuno non è d’accordo… il Deserto Rosso o la Desolazione lo attendono»

«Vuoi trasformare un’utopia in una distopia» dice Lea.

«Ma quale distopia! – quasi urla Stiven – Essere una TecnoRaider significa essere superiori, dover comandare gli altri, essere il meglio del meglio!»

«No! – rispondono all’unisono Jen e Lea – Essere una TecnoRaider significa aiutare il prossimo senza chiedere nulla in cambio; avere la gratitudine della gente, i loro sorrisi, il dargli una possibilità di vita! Questo è quello che vogliono le TecnoRaider. Nessun privilegio, nessun potere, se non quello di essere utili agli altri! Abbiamo i mezzi ed essi vanno usati per gli altri!»

«Ma fatemi il piacere! – urla Stiven – Siete solo delle cretine. Una scema ed un mostro che pensano di poter avere voce in capitolo solo perché sono importanti! Beh, io sarò più importante di voi! In qualità di Primo Agente avrò tutti i privilegi che desidero e schiaccerò chiunque non è d’accordo! DISATTIVAZIONE!»

Improvvisamente tutti i sistemi dell’Idoliris si disattivano e così pure le armature di Jen e Lea, intrappolandole.

«Getterò nel fango la vostra nomea! – continua Stiven – E voi morirete qui, insieme all’Idoliris, come tutte quelle altre che non hanno mai capito niente!»

Si volta.

«Stiven» dice Jen.

Lei fa per voltarsi e riceve un sonoro ceffone! I sistemi sono di nuovo operativi.

«Come avete…?»

«Pensavi che non mi ero accorta del tuo sabotaggio? – risponde Jen – Sono praticamente cresciuta con le TecnoRaid nella culla: ne conosco ogni segreto. Ed ora togliti quell’uniforme: non ne sei degna!»

«Nessuno mi dice quello che devo fare!» urla Stiven attivando una lama.

Ma Jen para con facilità il colpo.

«Sei ancora una Recluta, Stiven. Distacco!»

L’armatura abbandona Stiven e cade a terra. Lei rimane stupita.

«Ed ora ti meriti una lezione» dice Jen afferrandola per un braccio.

«Non vorrai picchiare una ragazzina?» dice Stiven in tono di sfida.

«Picchiare no…» dice Jen.

Gli dà gli sculaccioni! Ma tanti!

«Come hai osato!» urla Stiven massaggiandosi le chiappe con le lacrime agli occhi.

«Torna a casa, bambina, prima di farti veramente male!»

In quel momento scatta l’allarme.

«L’ondata è in arrivo!» dice Lea.

Stiven scappa. Jen raggiunge Lea ed entrambi attivano le difese dell’Accesso. In quel momento la terra trema e diversi Vermi DivoraRoccia fanno la loro comparsa.

«Cosa?! – dicono Jen e Lea all’unisono – Come mai sono tornati indietro?!»

Accendono i razzi e si lanciano contro i mostri che attaccano l’Idoliris. Nello stesso istante giungono diverse moto simili alle TecnoRaid ma di un materiale traslucido. Una delle persone così giunte tira un cubo nero contro Stiven che lo afferra e lo attiva. Una nuova armatura inizia a formarsi sul suo corpo.

«NO! – urla Lea – Quella tecnologia è pericolosa!»

Si distrae: il verme su cui era sopra la scaraventa contro l’acquedotto. La barriera vibra. La gente appena giunta indossano tutte le loro armature e sparano.

«Che l’Accesso cada!» dice una di loro proprio mentre l’altra ondata arriva…


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