Il Passato che ritorna

Nubi si addensano

Yrne stringe a sé Alex più felice che mai.

«È bellissimo vederti!» esclama.

«Ehm… – interviene Tabit – Vi stanno tutti guardando»

«Oh, uffa mi scordo sempre che la gente fraintende quando abbraccio qualcuno» commenta Yrne lasciando finalmente respirare Alex.

«Sempre così calorosa con tutti?» chiede il ragazzo.

«Solo a chi voglio bene. Coraggio, venite dentro. Se mi date una mano, vi offro anche cena ed alloggio per una notte gratis»

«E come rifiutare?» dicono entrambi entrando.

La locanda si presenta abbastanza ben messa, con il bancone al suo posto e diversi tavoli. Diverse casse sono ammonticchiate qua e là, contenti stoviglie, bottiglie di vino, pentole, quadri e molta altra roba. Yrne fa gli onori di casa ed offre qualcosa da bere ai due.

«Come ci si sente nei panni di Messaggero?» chiede Yrne ad Alex.

«Nulla di strano. Sono come sempre. Tu, invece? Come mai qui?»

«Mi ci ha portato il pony. Quando ho lasciato Blens, l’ho lasciato a briglia sciolta e lui mi ha portato qui. Cittadina interessante: mancano le locande. Quindi penso che potrò fare buoni affari qui»

«Non mi sembra un crocevia» commenta Alex.

«Lei non ha bisogno di crocevia – commenta Tabit – solo di buone persone. Ma tu sei troppo ingenuo per capire cosa attiri lo sguardo degli uomini su Yrne»

«Guarda che non sono fesso: so benissimo che Yrne è una splendida ragazza e che… ehm… è attraente, sì. Ma questo non c’entra col lavoro»

Yrne sorride e si mette a danzare, mentre Tabit scoppia a ridere.

«Ma che avete entrambe?» chiede Alex, senza ricevere risposta.

***

Intanto all’ingresso di Efey, un uomo grande e grosso, su un altrettanto grande stallone, avanza con passo sicuro, guardandosi intorno. I lunghi capelli neri e l’incredibile barba rossa incolta, ne nascondono parzialmente i lineamenti. Due occhi grigi scrutano l’ambiente.

«Benvenuto a Efey! – esclama Lissar giungendo – Se volete potete lasciare il caval…»

Il calcio è tanto improvviso quanto violento: colpita in piena faccia da uno stivale rinforzato in metallo, la ragazzina vola per un buon metro!

«Non rompere, pezzente!» tuona l’uomo prima di spronare il suo cavallo.

Nessuno sente le ingiurie in lingua goblin dette da Lissar che si tiene la faccia.

Tuttavia Alex, ancora alla locanda, ha un improvviso brivido.

«Oh no!» esclama e scappa fuori.

«Che succede?» chiedono Tabit ed Yrne ma Alex è già lontano.

Attraversa in fretta il villaggio e raggiunge il luogo dove è sdraiata Lissar.

«Stai bene?» le chiede preoccupato.

«Sì, sì – risponde lei – Non mi sono fatta niente»

Difatti non ha alcun segno in faccia.

«Che cosa ti è successo?»

«Mi ha dato un calcione! Gli avevo chiesto se voleva lasciare il cavallo e lui mi ha dato della pezzente!»

«Mi dispiace. Mi sai dire chi era?»

«No. È la prima volta che lo vedo. Grande e grosso, con lunghi capelli neri e la barba rossa. Aveva addosso un mantello verde ed una giacca scura e dei pantaloni rossi. Ah, i suoi stivali sono rinforzati. Gli ho ben sentiti addosso»

“Sembra Rotosk” pensa Alex.

«E non ti sei fatta niente?» chiede.

«Male mi ha fatto!»

«C’è qualcosa che posso fare per te?»

«Sì: quando lo vedi, dagli un calcione da parte mia!»

«Che succede?» chiede Tabit giungendo.

«Occupati della ragazzina – dice Alex – Rotosk potrebbe essere qui!»

Senza aspettar risposta, si allontana.

***

Intanto Rotosk ha raggiunto la casa di Phix.

«Mi scusi» dice bussando alla porta.

«Sì? Chi è?» chiede Phix da dentro.

«È lei l’alchimista del luogo? Avrei bisogno di un suo lavoro»

«Mi dica» dice sbucando sull’uscio.

Rotosk le passa un foglio.

«È un veleno estremamente pericoloso – commenta dopo averlo letto – A cosa le serve?»

«Devo eliminare dei parassiti fastidiosi»

«Se mi sa dire qualcosa di più, forse ho qualcosa di più adatto»

«Se ne sapessi di più, avrei chiesto uno specifico rimedio che non affidarmi ad un generico veleno, le pare? – sorride, più un ghigno in verità – Basta questo?»

Le consegna una grande moneta d’oro con l’effige di una corona.

«Un Imperatore! – esclama sorpresa Phix – Con questo può averne dieci di dosi!»

«Me ne basta una. Come ha detto lei, è un veleno pericoloso. A cosa mi servirebbeo dieci dosi? Non lo devo mica commerciare»

«Non credo di avere il resto…»

«Non serve il resto. Ma vorrei che le daste massima priorità: vengo a prenderlo stanotte»

«Stanotte?»

«Stanotte! E spero che non mi deluda» scosta leggermente il mantello mostrando il pomo della spada.

Senza aspettar risposta, monta sullo stallone e galoppa via.

***

Quando Alex giunge, nota che le impronte del cavallo si allontanano. Bussa alla porta di Phix.

«Sono impegnata» risponde lei da dentro.

Alex tira un sospiro di sollievo.

«Vengo più tardi» dice.

Torna alla taverna. Yrne ha offerto del latte a Lissar. Tutti lo guardano quando entra.

«Allora?» chiedono.

«Non lo so. Non lo trovo. Non sono certo sia lui»

«Forse ti stai preoccupando per niente: Blens era al confine con gli orchi. Qui Rotosk non ha interessi» dice Tabit.

«Tu lasceresti andare?»

«No»

«E nemmeno io. E poi devo dargli un calcione da parte della ragazzina»

«Lissar» dice lei.

«Lissar» ripete lui.


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