La Soglia

Piccoli, grossi guai

I tre ragazzi sono tornati nella loro stanza. Giovanni è affacciato alla finestra ad osservare il tramonto, con accanto Nik; Federico è in un angolo a far ginnastica; Martina è seduta sul divano con un muso lungo che non finisce più. Mik le si siede accanto.

«Non te la sarai presa per lo scherzetto degli ScaglieArcana, spero» dice

Martina scuote appena la testa

«Siamo prigionieri, dunque?» chiede.

«Ospiti obbligati. Il Padrone vi manderà via non appena verranno a prendervi i vostri genitori»

Martina fa un sorriso amaro.

«Allora sto fresca: potrei invecchiarci qui dentro – dice lasciando Mik di stucco – A volte ho l’impressione che a mia madre non importi un fico secco di me»

«Perché dici questo?»

«Sai perché mi ha telefonato? Non perché ero sparita, stavo facendo tardi od altro. Mi ha chiamata perché non le è andato bene come mi ero vestita ad una festa in maschera! Ti rendi conto? Lo ha fatto anche quando mi è successo l’incidente: io ero in ospedale e lei si è lamentata che avevo distrutto il vestito nuovo!» mentre parlava Martina ha alzato sempre di più la voce.

«E tuo padre?» prova a chiedere Mik.

«Mio padre è all’estero. Prima che sappia qualcosa chissà quanto passa: qui hanno insabbiato tutto»

«Insabbiato?»

«Nascosto. Cancellato. Insomma, nessuno sa del terremoto e nessuno sa che noi siamo qui. I genitori di Federico e Giovanni hanno chiamato proprio perché stavano facendo tardi… mia madre no»

«In realtà c’è un modo per farlo sapere in fretta a tuo padre… anzi a tutti» intervengono Giovanni e Federico.

Martina li guarda.

«Tu hai fatto un sacco di foto e filmati…» dice Giovanni.

«…E si dà il caso che ora c’è di nuovo campo» dice Federico.

Martina sorride.

«È vero!» esclama e tutti e tre si mettono all’opera.

In poco tempo Martina ha pubblicato sul suo blog, su Google+ e su Twitter. Giovanni e Federico hanno ripubblicato su Facebook, Instagram ed altri social network. I video sono caricati su Youtube, Dailymotion ed altri. Mandano messaggi su forum e su ogni canale conosciuto.

Nik e Mik si stringono la coda esultanti: presto tutti sapranno del drago!

E la notizia non si fa attendere. Inizialmente commenti entusiasti per le foto ed i filmati, poi qualche incredulo, ma poi la notizia esplode come una bomba. Il giorno dopo una TV locale è già sul posto, insieme ad alcuni giornalisti. E poco dopo arrivano a sirene spiegate polizia e carabinieri a tener a distanza un’enorme massa di curiosi che si sta ammassando davanti al castello. Macchine blu di figure importanti fanno il loro ingresso, insieme a molte altre macchine.

Poi arriva un camion trasporto cavalli. Si ferma davanti al ponte e li fa scendere. E quando i coboldi fanno la loro comparsa per prendere i cavalli, sugli spalti, nel cortile… ovunque, la reazione è immediata.

«Qui camera uno in diretta dal castello. È successo qualcosa di incredibile: creature che pensavamo essere solo miti e leggende hanno fatto la loro comparsa…»

Foto, gente che si accalca, altra che urla. Un assembramento caotico di persone, tutt’altro che spaventate, cerca di premere oltre le barriere. Ma la polizia non cede di un solo passo.

Intanto al castello…

«Il Padrone vi desidera sugli spalti» comunica Trik ai tre ragazzi.

In breve Mik, Nik e Trik li accompagnano. Mentre camminano osservano strane creature assomigliati a grossi lupi dal manto nero e grigio con occhi rossi come braci ardenti. Si direbbero feroci, ma quando li vedono vicino ai bambini, sembrano teneri cuccioloni: sono a pancia all’aria a farsi fare un mondo di coccole, qualcuno gioca con loro, uno è su due zampe e tiene un bambino in braccio come se le sue zampe anteriori fossero braccia e mani! Ad un altro due bambine stanno facendo un mucchio di solletico…

«Quelli sono i Warg – dice Trik all’implicita domanda – Ne incontrerete di creature a voi strane»

Quando giungono al camminamento vedo i cavalli, ma alcuni di loro hanno le ali! Ad altri gli zoccoli sembrano fatti di fuoco, qualcuno ha un corno sullla fronte, altri sembrano fatti di acqua… e mille altre forme si presentano ai loro occhi.

Al corpo di guardia, un grosso numero di Coboldi si inchina al loro passaggio, lasciando perplessi i tre ragazzi. Trik si limita a sorridere, senza dare spiegazioni.

«Dov’è il drago?» chiede Martina ad un certo punto.

«Sopra di noi, invisibile» risponde Trik indicando il cielo.

Quando sono tutti presenti, il drago si palesa. Ora qualcuno inizia ad aver paura…

«Io, Kargon, Signore del Castello e di tutti i dintorni sono tornato dopo 600 anni di prigionia per il Vile Tradimento. Desidero ora parlare con una delegazione umana per decidere ciò che dovrà avvenire…»

Ma i tre ragazzi non lo stanno a sentire. Più interessati a cercar tra la folla i loro genitori.

Circa 10 minuti dopo, un uomo toglie dalle mani il megafono ad un poliziotto.

«Ehi! Sottospecie di lucertolone troppo cresciuto, dove sono i ragazzi?»

«Tu devi essere il padre di Federico – risponde il drago divertito da tanta baldanza – E sei anche ciecato, visto che sono 10 minuti che si sbracciano per farsi vedere. Accompagnate i ragazzi all’uscita»

«Torniamo a prenderti» dicono a Martina.

«Non vi preoccupate: papà sarà qui a momenti» risponde lei.

Mentre i due ragazzi si allontanano, Martina osserva una macchina giungere in quel momento. E dopo un attimo lo vede:

«Papà! – strilla – Papà sono qui! – si agita per farsi vedere – Pap…»

Lo sparo è più forte di un tuono!

«Martina!» strilla il padre vedendo sua figlia cadere.

«Martina!» strillano Giovanni e Federico tornando di corsa verso il castello.

«Federico!»

«Giovanni!»

Strillano i genitori cercando di raggiungere i ragazzi; ma lì intorno è il caos.

«Colpi di arma da fuoco! – strilla un carabiniere – Allontanate la folla. Proteggete… no!»

La delegazione umana è già dentro il castello, quando le porte si chiudono!


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