La Soglia

La Grande Aquila, Il Grande Rettile ed il… Leone/Serpente?

«Martina!» gridano Giovanni e Federico all’unisono, giungendo sugli spalti dove un attimo prima si trovava la ragazza.

La trovano a terra con la testa poggiata sulle gambe di Nik, mentre Mik e Trik le stanno facendo vento. È bianca come un lenzuolo ma sembra viva.

«Sta bene. Sta bene – dice Mik continuando a farle vento – Le protezioni erano ancora attive. Ha solo avuto paura… molta paura»

In quel momento arriva Isa portando un bicchier d’acqua.

«Bevi: ti farà bene» le dice e l’aiuta a bere.

Dopo un attimo Martina riacquista colore.

«Oh mamma. Devo avvertire papà» dice con un filo di voce.

«Ci penso io» risponde Giovanni prendendo il suo smartphone.

«Ma che cosa è successo? Chi ha sparato? Perché ha sparato?» chiede Federico mentre si guarda intorno.

E la vede: la pallottola ancora ferma a mezz’aria. È enorme lunga quasi dieci centimetri e di ampio spessore.

«Questa è sicuramente da caccia grossa – osserva Federico – Ma decisamente grossa»

«Credo che vi dobbiamo alcune spiegazioni» la voce è di Kira, la Cobolda Felina, giunta sul posto senza che nessuno se ne era accorto.

«Che spiegazioni?» chiede Federico.

«Vi dirò tutto allo studio. Appena siete in grado, raggiungetemi» e senza aspettar risposta prende la pallottola e si allontana.

***

Allo studio Giovanni tiene per mano Nik, mentre Martina tiene per mano sia Trik che Mik. È ancora scossa ma sta bene. Federico è accanto a loro.

«Allora?» è la domanda all’unisono mentre Martina si siede.

Kira srotola un rotolo con alcuni disegni. I 3 ragazzi riconoscono subito il Grande Rettile e la Grande Aquila. Ma c’è ne un terzo: è un leone rampante ma la coda è un grosso serpente.

«Vi narrerò in breve una storia accaduta 600 anni or sono – esordisce Kira – All’epoca il drago governava sul castello e tutta la regione. Il suo regno era grande a tal punto che dovette affidarsi ad alcuni umani per poterlo gestire nella sua interezza. Nacquerò così i Ducati, le Contee e gli altri feudi. Il nostro regno era florido. Il drago era severo ma giusto. Ma tutti i regni floridi scatenano l’ira dei vicini. La Grande Aquila – indica il disegno – era il monarca che più premeva per conquistare le nostre terre. Non ci sarebbe mai riuscito se non fosse stato per il Conte – indica il Leone/Serpente – Non vi dirò il nome, è inutile, chiamatelo Leone/Serpente. Si finse un buon alleato ma in realtà tramava nell’ombra. Fu lui a mettere in subbiglio i confini, richiedendo la presenza del drago. E mentre lui era via, prese possesso del castello, schiavizzò i bambini e… fece cose brutte, facendo ricadere tutta la colpa sul drago. Quando Kargon fece ritorno, si ritrovò a dover risolvere non solo i problemi causati dal Leone/Serpente, ma anche una vera e propria ribellione popolare. Non entrerò nei dettagli su come riuscì a risolvere la questione, ma fatto sta che, intanto, il Conte riuscì a fornir supporto alle Grande Aquila che mosse guerra contro il Grande Rettile. Non vi narrerò la storia della guerra che ne seguì, di come riuscimmo a scoprire il Conte traditore e di come egli aveva fatto sì che la Grande Aquila potesse avere accesso al cuore del regno. Fatto sta alla fine della guerra, il Leone/Serpente riuscì ad usare la magia del drago contro di lui. Aprì la Soglia e ci intrappolò tutti dentro. I bambini decisero di seguire loro madre ed il papà Drago, piuttosto che rimanere con uno che li cosiderava schiavi. Il Conte riuscì a siggillare la Soglia. Solo ora, dopo 600 anni, siamo riusciti a rimuovere il sigillo»

«Aspetta un momento, palla di pelo – l’interrompe Federico – Ci stai forse cercando di dire che il Lucertolone cerca vendetta contro un tizio vissuto 600 anni fa?»

«Lui o qualcuno che conosce tutta la storia. Questa pallottola porta la sua firma» poggia la pallottola sul foglio e tutti notano che vi è inciso il Leone/Serpente.

«Ma questo si personalizza pure le pallottole?» chiede perplesso Giovanni.

Kira fa spallucce.

«E… che c’entriamo noi in tutto questo?» chiede Martina.

«Speravamo niente – dice Kira – Il drago voleva solo parlarvi e… beh, far sì che si sarebbe presto saputo del suo arrivo. Voi oggi avreste dovuto lasciare il castello»

«Ma…» incalza Martina.

«Ma qualcuno ha fatto fuoco. Qualcuno che non esita a colpire chiunque si trovi in mezzo. Qualcuno che, come il Conte traditore, potrebbe usarvi per giungere a noi. Qualcuno che non esiterebbe a togliervi di mezzo»

«Quindi?»

«Quindi sta a voi ora scegliere. Noi potremmo proteggervi se decidete di rimanere. Saremo anche lieti se volete dare una mano: il drago ha diversi piani in mente ed alcuni riguardano voi – Federico storce il naso, Giovanni deglutisce – ma sarete in balia degli eventi. Oppure potete uscire. Tornare alle vostre vite, sperando che il Conte non vi abbia presi di mira perché, in tal caso, non potremo proteggervi. Infine c’è una terza possibilità, forse la più pericolosa, forse la più sicura: agire per primi; scoprire chi ha fatto fuoco, di quali risorse dispone, cosa conosce e cosa no. Giudare gli eventi. Od almeno tentare. Cosa scegliete?»


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