La Soglia

Agiamo!

«Non ho intenzione di starmene con le mani in mano ad aspettare che qualcuno mi spari un’altra volta – esordisce Martina – Io dico di trovare il, chiamiamolo, “Conte”. Lo faccio per me. Lo faccio per voi»

Giovanni stringe la mano di Nik per farsi coraggio.

«Sono d’accordo con Martina – dice – Se fosse solo per me, mi nasconderei, ma io non abbandono gli amici, che sia Martina o che siano Nik e Mik»

Le due cobolde sgranano gli occhi a quelle parole e sorridono grate.

«Anch’io sono d’accordo – dice Federico – Ma non per voi, lucertole rachitiche, né per te, palla di pelo: io voglio trovare quella Testa di Carciofo che ha sparato a Martina e fargli ingoiare il fucile!»

Alle parole di Federico, Kira arriccia un po’ il naso.

«Beh – esordisce dopo un attimo – Direi che siamo tutti d’accordo, dunque. Il drago non si è sbagliato sul vostro conto – fa una pausa – Non appena abbiamo sistemato la questione con la delegazione umana, vi forniremo tutto il supporto necessario. Ci vediamo tra poco» e dicendo questo se ne va.

«Ora che facciamo?» chiede Federico.

«In realtà abbiamo una traccia – risponde Giovanni – questo si personalizza pure le pallottole, quindi non passa di certo inosservato»

Martina e Federico sorridono e subito dopo prendono i loro smartphone e chiamano i loro genitori.

«Ciao Mamma – dice Giovanni – Sì, sto bene. Stiamo bene. Avrei bisogno di un favore: conosci ancora qualcuno esperto di araldica? Bene, allora…»

«Ciao papà – dice Federico – Hai ancora contatti con chi vende armi? Sì, esattamente, vogliamo scoprire chi ha sparato a Martina. Ascolta…»

«Ciao papà – dice Martina – Sì, sto benissimo. Le protezioni erano ancora attive e la pallottola si è fermata… ah! Te l’ha già detto Giovanni. Perfetto. Senti, dovresti aiutarmi….»

***

Mezz’ora più tardi i tre ragazzi sono convocati dal drago. Entrando in quella che era stata definita “Sala del Trono” rimangono a bocca aperta: la stanza è strapiena di oro, gioielli, arazzi, statue, scrigni… il drago è sdraiato su un mucchio di monete d’oro e la sua coda avvolge uno scrigno tempestato di gemme. Il trono è scomparso e le vetrate rinfrangono la luce causando effetti sorprendenti. A parte una, relativa, piccola area dove sono loro, tutta la stanza è interamente coperta da un tesoro da far invidia a chiunque: monete di ogni forma e dimensione, che siano a triangolo, quadrate od a cerchio, bucate o meno; spesso con sopra simboli che si sono persi nella notte dei tempi. La maggioranza è d’oro, ma vi sono anche innumerevoli mucchi di monete di argento; qua e là si possono rinvenire anche monete di bronzo, di rame, di metallo o di platino. Il drago è adagiato su un letto di monete d’oro e d’argento. E diverse gemme si trovano in mezzo a questi mucchi. Giovanni nota diamanti, rubini, zaffiri, opali, smeraldi, topazi, acquemarine, perle, giade, turchesi e probabilmente molti altri che non riesce a notare. Poggiati in posti strategici in modo da rimaner stabili sul mucchio di oro, si trovano alcuni tavoli su cui fanno bella mostra candelabri di ottone, clessidre di ardesia, lampade finimente lavorate, specchi e specchietti contornati di oro; accanto ad essi si trovano tappeti preziosi arrotolati, stoffe si seta, pellicce non meglio indificate ma sicuramente preziose, una sedia di piume di falco argentata. Su un altro tavolo si trovano alcune stoviglie in oro ed argento: piatti, posate, brocche, calici e vassoi, come se si preparassero a ricevere chissà quale cibo. In una teca impreziosita di ametiste, Federico nota corone, collane, scettri, spille e persino un pettine per capelli. Ognuno di essi realizzati in quello che sembra oro ed argento ed impreziositi con diverse gemme. Ad una parete sono poggiati alcuni strumenti musicali antichi: cetre, organi, clavicordi, flauti… alcuni di essi sono smontati; tutti sono fatti di legno pregiato ed arricchiti con polvere di una qualche pietra preziosa. A Martina non sfugge quello che sembra il corno di un unicorno argentato, un uccello meccanico ed un uovo dorato. E poi vi sono scrigni, alcuni strabordanti di monete o lingotti, altri chiusi. Ancora chiusi in attesa di essere messi a posto, i tre ragazzi notano alcuni arazzi di raso, un dipinto rappresentate un paesaggio non meglio identificato (dato che non lo vedono bene) ed una statuina di gesso rappresentante il drago.

«Oddio! – esclama Federico – Con questo tesoro ci si vivrebbe una vita da nababbi»

«Pure due!» commenta Giovanni.

«È incredibile» commenta Martina.

«Ed è solo una piccola parte – dice il drago compiaciuto dell’effetto – Il resto verrà portato dopo che avremo risistemato le stanze attigue. E dovreste vedere la Sala da Ballo e quella di Ricevimento»

«Ma… ma… dov’era tutto questo?» dice Federico

«Ben nascosto. Ma non è del mio tesoro che dobbiamo parlare. Kira mi ha riferito che volete “passare all’azione” ed io non ho intenzione di lasciarvi andare allo sbaraglio»

Kira salta giù dal drago ed apre lo scrigno. Mostra ai tre ragazzi delle vesti argentate e tre medaglioni.

«È FerroArgento – dice il drago – Niente di ciò che è conosciuto è in grado di oltrepassarlo. Lo indosserete sotto i vestiti per proteggervi. I medaglioni… beh, diciamo che eviteranno che veniate colti di sorpresa. Purtroppo ho poche informazioni da darvi sul Conte o chi per lui. So che è qui vicino o non avrebbe potuto organizzare un attentato così in fretta. So che ha fretta o non avrebbe agito in questo modo. Questo lo porterà a fare errori ed a scoprirsi, ma allo stesso tempo lo renderà più pericoloso. È troppo intelligente per mostrarsi apertamente, a meno che la situazione non lo spinga a tale, quindi dovrete cercarlo e stanarlo. Io vi offro la mia protezione. Krak, il DragoScudiero, Trik, il PiccoliArtigli, e Fir, lo ScaglieArcana, vi seguiranno e saranno la vostra forza in caso di bisogno. Se avete bisogno di CavalcaWarg, Addestratori od altro, non avete che da chiedere: i coboldi sono a vostra disposizione»

«Possiamo portare con noi Nik e Mik?» chiede Giovanni raccogliendo tutto il suo coraggio.

«I Coboldi sono a vostra disposizione» ripete il drago.

Nik e Mik, felicissime, saltano in braccio a Giovanni che diventa rosso come un peperone.

«Il mio consiglio – riprende il drago – è di andare in camera a prepararvi: sto monitorando le vostre “Guardie” che stanno indagando su chi ha sparato. Se saprò qualcosa di utile, ve lo farò sapere»

I tre ragazzi si congedano.

***

«Che facciamo?» chiede Federico.

«I nostri genitori dovrebbero chiamarci tra poco. Non appena abbiamo un indizio, usciamo e cerchiamo il “Testa di Carciofo”» dice Martina risoluta.


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