Miniracconto

I puledri sorridono: probabilmente la storia li è piaciuta. Una di loro, con una macchietta bianca sulla fronte, punta il suo sguardo prima su Lancer e poi su di me alternativamente. Infine si decide a fare la domanda:

« Ma voi due siete solo amici? »

Vedo Lancer arrossire.

« Sì, sì, solo amici. Nient’altro che amici » si affretta a dire.

Mi avvicino per dare anch’io conferma, ma mi perdo nel suo bellissimo sguardo. Un attimo dopo ci stiamo strofinando i musi. Ho l’impressione che i puledri ci guardino divertiti. Quando ci separiamo, Lancer è diventato rosso fino alle orecchie e probabilmente lo sono anch’io.

« Se non ci sono altre domande, forse è il caso che andiate nei vostri alloggi – dice Lancer con voce ancora impacciata – E ricordatevi quello che vi abbiamo detto »

I puledri si alzano, annuiscono, accennano un inchino e raggiungono gli alloggi.

Una settimana dopo apro il Vortice per loro. Loro rimangono attoniti di fronte allo spettacolo.

« Insieme ce la farete. Coraggio » dice dolcemente Lancer ed i puledri dispiegano le ali e partono.

Aiutandosi l’un l’altro superano la prova in dieci minuti. Quando tornano sono tutti felici.

« Avevate ragione – ci dicono potendo finalmente parlare – Insieme è stato semplice »

Noi annuiamo contenti. La puledra con la macchietta bianca ci rivolge una domanda, probabilmente voluta da tutti:

« Che fine hanno fatto gli ex-guardiani? »

« Sono rinsaviti – rispondo – C’è voluto un anno, ma alla fine si sono pentiti dei loro errori. Ho aperto il Vortice per loro. Il morso li ha lasciati liberi, simbolo che avevano capito sul serio. Infine, ringraziandomi, se ne sono andati a vivere la loro vita. Esattamente come farete voi ora »

« Ancora grazie » ci dicono i puledri contenti, volando via.

Solo quella con la macchietta bianca si attarda ad osservarci: io e Lancer siamo vicini vicini, tenendoci stretti l’un l’altro con le ali.

« Ma voi siete sicuri di essere solo amici? » ci chiede.

« Sì, solo amici » rispondiamo in coro, poi ci guardiamo e ci strofiniamo i musi l’un l’altro.

Sento la puledra ridere.

« Vi auguro tanta felicità » ci dice volando via mentre noi ancora ci strofiniamo i musi.

Dopo aver sistemato l’ambiente per i puledri che arriveranno tra una settimana, io apro nuovamente il Vortice ed insieme a Lancer iniziamo a percorrerlo, a ricordo di ciò che ci ha uniti, come ormai da molto tempo facciamo. Ma questa volta mentre volo al suo fianco sento che la mia amicizia per Lancer è cresciuta in un modo che non mi sarei mai aspettata, ma che quella puledra con la macchietta bianca aveva già capito. La mia amicizia per Lancer si è trasformata in qualcosa di più grande: amore. Lo guardo negli occhi e capisco che lui prova lo stesso sentimento per me. Non abbiamo bisogno di parlarci: muso su muso continuiamo a volare nel Vortice in quella che per noi è un’unione ufficiale… chissà: magari questa notte concepiremo un figlio.

Fine

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