Progetto Umano!

Capitolo 2: Celeste e Principe

Durante tutta la scuola Lulù non ha fatto altri che parlare del suo robottino. Figuratevi la gioia quando lo vede all’uscita di scuola che la sta aspettando.

«Daryl!» strilla correndogli incontro ed abbracciandolo stretto.

«Nanny mi ha detto dove studiavi e sono venuto a prenderti» dice Daryl ricambiando l’abbraccio.

«Bellissima idea! Aspetta, ti presento i miei due migliori amici: Celeste – indica la bambina dai capelli tinti di azzurro – e Principe – indica il bambino dai capelli biondo platino – Lui è Daryl, il mio robottino da compagnia»

«Piacere di conoscerti» dicono entrambi inchinandosi.

«Piacere mio» risponde Daryl.

«Ci piacerebbe fermarci ma abbiamo del lavoro da sbrigare» dice Principe.

«Vi veniamo a trovare» dice Lulù.

Si salutano e si separano.

«Dopo pranzo – dice Lulù mentre si avviano verso casa – andiamo a trovarli. Alla piscina, dai pony, alla biblioteca o dove staranno»

«Hanno parlato di lavoro» inizia a dire Daryl.

«Sì. La loro mamma ed il loro papà non sono mai a casa e loro si impegnano in moltissimi lavori. Prima di venire a scuola consegnano i giornali; dopo scuola… vediamo… piscina… biblioteca… pony… giardini pubblici… – li conta sulle dita – Oh, insomma, più di dieci. E riescono pure a trovare il tempo per studiare e giocare. Ogni tanto bisognerà pure dargli una mano, non credi?»

«Se siamo in due, gliene daremo due» risponde Daryl strappando un sorriso alla bambina.

Come promesso, dopo pranzo vanno a cercarli. Li trovano dopo un po’ di ricerche alla piscina. Hanno entrambi il costume da bagno e stanno facendo i tuffi. Il costume da bagno di Celeste è, appunto, celeste mentre quello di Principe è rosso.

«Ciao! – dice Celeste – Qui abbiamo appena finito. Perché non venite a fare due tuffi con noi?»

«Puoi andare in acqua?» chiede Lulù a Daryl.

«Esattamente come puoi farlo tu. Ma non abbiamo i costumi da bagno»

«Quelli ci sono. Arriviamo!» conclude rivolta ai suoi due amici.

Prende per mano Daryl e lo porta negli spogliatoi. Poco dopo, Lulù con un costume bianco e Daryl con un costume nero, si divertono insieme a Celeste e Principe a tuffarsi, nuotare e giocare a palla nell’acqua. Più tardi fanno la doccia. Qui Daryl viene a sapere che a Lulù piace ricevere il solletico dopo il bagno e tutti insieme la fanno ridere a crepapelle.

Dopo la piscina si dirigono tutti insieme al maneggio. Qui Daryl nota che Lulù sa essere molto silenziosa e delicata. Tratta con molto garbo i pony, li striglia e li accudisce con assoluta calma e silenzio. Li fanno anche correre, giocano a polo, gli danno da bere e li fanno riposare.

«Non sono magnifici?» chiede Lulù a Daryl quando lasciano i pony.

«Molto. E voi tre siete dei campioni a trattarli»

Dopo la visita ai pony, andranno in biblioteca, faranno delle consegne e molte altre cose. In tutto questo Daryl si rende conto che Celeste e Principe hanno praticamente le chiavi di tutta la città e non ci sono adulti nelle vicinanze quando loro operano. Sembra quasi che loro siano i responsabili del funzionamento della città.

In ultimo vanno ai giardini; dopo aver sistemato le piante, aver controllato che le fontane funzionino ed aver giocato a nascondino, si concedono tutti quanti un gelato: Celeste una coppetta Puffo e Fragola, Principe un cono Triplo Cioccolato, Lulù un cono Mille-gusti più grande di lei e Daryl una coppetta Tutti i Gusti+1.

«Voi dove abitate?»chiede Daryl a Principe e Celeste mentre gustano il gelato.

«Dall’altro capo della città» risponde Principe.

«E come fate a…»

«Abbiamo le bici» l’interrompe Celeste.

«Vi dispiace se vi accompagniamo?»

«Sarebbe meglio di no» rispondono insieme.

«Perché?»

«Perché i loro genitori non mi sopportano» dice Lulù.

«Una volta che la conosci – dice Principe prima che Daryl ribatta – Lulù è la cosa migliore che ti possa capitare, ma…»

«I nostri genitori si fermano alle apparenze» conclude Celeste.

«Ed io sono un terremoto – dice Lulù – Però potremmo accompagnarvi per un pezzo»

«Ci farebbe piacere» rispondono insieme.

Così, finito il gelato e noleggiate due biciclette, i quattro attraversano la città fino alla Salita Nord.

«Qui ci separiamo – dice Celeste – Ci vediamo domani a scuola»

«Sicuro. Statemi bene» dice Lulù.

Abbracci e baci portano via qualche altro minuto. Lulù e Daryl rimangono a guardare Celeste e Principe salire per la strada fin quando non spariscono dietro la grande curva; poi inforcano le bici e tornano a casa.

Tre giorni dopo Nanny sta facendo rapporto ai genitori di Lulù, attraverso il videotelefono.

«Daryl ha fatto molto bene alla bambina – sta riferendo – è sempre un terremoto ed una piccola tempesta ma adesso riordina sempre dopo aver disordinato ed è migliorata tantissimo nello studio. Pensate che è passata da Insufficiente a Brava, da Mediocre a Buono e da Scarso a Bene. Persino in quelle dove aveva Visto, Male e Non Classificato, ora la Sufficienza. Ed è anche riuscita a raggiungere un Eccellente. Insomma, quel robottino sa come prenderla per farla studiare»

«È stato un buon acquisto. Ci fa piacere – risponde la madre – ma non c’è nessuna speranza che si dia una calmata, vero?»

«Non sarebbe più lei» scherza Nanny.

«Settete, Nanny!» strilla improvvisamente la bambina sbucandole da dietro ed abbracciandola.

«Lulù!» dice Nanny facendo un mezzo salto.

Stringe le mani che l’abbracciano e sorride.

«Stavo parlando con i tuoi genitori» le dice.

«Ciao mamma! Ciao papà! – dice continuando a tenersi dietro ed abbracciata a Nanny – Tornate oggi?»

«No. Abbiamo ancora molto da fare – risponde il padre – Però ci fa piacere poter vedere che stai bene e salutarti»

Lo sguardo deluso della bimba contrasta con l’altrettanto felice sorriso. Un minuto dopo la comunicazione è chiusa. Solo in quel momento Lulù lascia Nanny. Lei si volta.

«Allora, che cosa nascondi?» dice.

La vede vestita con solo un asciugamano ed ancora quasi completamente bagnata.

«Che hai fatto? Dov’è Daryl?» chiede.

«Daryl l’ho mandato a comprarmi dei fumetti. Io mi sono “ridotta da buttare” con la sabbia in giardino. Allora ho fatto bagno, ho asciugato e tu… dovresti dare il resto… per favore» e la guarda con due occhi speranzosi.

Nanny si alza facendo un mezzo sospiro.

«D’accordo – dice porgendole la mano – ma sappi che ti farò tale e tanto di quel solletico che ti lascerò senza fiato»

La bimba si illumina in volto.

«Ci conto!» dice afferrando la mano di Nanny e trascinandola in camera.

Intanto Daryl ha comprato i fumetti e ha incontrato Principe.

«Principe! – lo chiama – Ciao! Potrei parlare a te e Celeste in privato?»

«Certo! Seguimi in biblioteca»

Poco dopo, mentre catalogano dei libri, Daryl chiede loro:

«Mi potete dire qualcosa su Lulù? Voi la conoscete da più tempo di me»

«È esattamente quello che vedi – risponde Celeste – Un terremoto ed una tempesta con un cuore grande così» indica l’intera biblioteca.

«Pensa che quando noi siamo stati assegnati a lei – continua Principe – non credevamo di trovarci davanti ad un simile gioiello. Pensa che quando ha saputo che noi dovevamo lavorare, si è fatta in cinque per darci una mano»

«Non avrei mai creduto che fosse tanto brava con i cavalli – continua Celeste – e non è l’unico pregio che ha. Bisogna però andare oltre il suo modo di fare, per trovare una bimba vogliosa di coccole ed amore»

«Vogliosa di coccole – ripete Daryl – Voi non avete genitori, vero?»

La domanda a bruciapelo spiazza i due bambini.

«Conosco dove porta la Salita Nord – continua Daryl – Ho in testa tutta la mappa della città e so che in quella zona non vi è nulla»

«C’è la nostra casa» ribatte Principe.

«Ci sono stato ieri notte – ammette Daryl – Sono un robottino e non ho bisogno di dormire. Ci sono venuto per sapere se potevo darvi una mano. E vi ho visto. Capisco perché siete i custodi della città pur essendo dei bambini»

«Quindi sai tutto?» chiede Principe.

«No. Ad esempio, non so il perché»

«Perché Lulù ha bisogno di amici» risponde Celeste.

Daryl sorride.

«E chi sarebbero i due tizi che impersonano i vostri genitori?»

«Un paio di persone a cui abbiamo chiesto un favore, per evitare che Lulù venga a trovarci…» inizia a dire Principe.

«Perché se ci scoprisse, saremmo riassegnati» conclude Celeste.

Daryl fa un profondo inchino.

«Il vostro segreto è al sicuro con me, anche perché non è vero che so tutto. Ho mentito. Non vi ho visto. Ho visto la casa deserta; ho intuito alcune cose dal fatto che siete i Custodi ma non so altro. Non so perché a dei bambini abbiano assegnato questo compito, ma lo rispetto: Lulù ha bisogno di voi, voi avete bisogno di lei. Dal canto mio, farò di tutto per aiutarvi»

«Ma brutto…» dicono entrambi saltando addosso a Daryl, spettinandolo e facendogli il solletico.

Eppure dopo quella volta Celeste e Principe sembrano affezionarsi a Daryl e diverse volte lo vengono a chiamare, come vengono a chiamare Lulù.

Interludio

Quella notte Daryl è andato al deposito robot dismessi, dove vengono portati tutti i robot che non servono più. In genere sono rottami di robot esplosi, in attesa di riutilizzare i loro pezzi. Ma Daryl sta cercando qualcosa di preciso, seguendo alcune indicazioni dategli da Celeste e Principe. Ha con sé una carriola che sta riempiendo di pezzi: diversi tronconi, un braccio di un peluche, schede di memoria, alcuni motori ed un sacco di altra roba.

«C’è! È intatta!» esclama tutto contento quando estrae il Nucleo di un Cervello Elettronico di un robot.

Lo porta verso la carriola.

«Ora si tratta di ripararla. Ci vorranno alcuni giorni e dovrò sostituire i pezzi mancanti ma intanto vediamo se il Nucleo Fondante funziona ancora»

Porta tutto a casa e di nascosto si mette a lavorare. Un’ora dopo dà energia a qualcosa di indefinito.

«Bzzz! Clic! Clac! Loading…» vengono emessi da alcuni altoparlanti.

Daryl trattiene il respiro.

«Dove sono?» dice una voce femminile.

«Ciao Doroty! Ti ricordi ancora di me?» chiede Daryl.

«Daryl! – risponde Doroty – Certo che mi ricordo. Ma dove sei? Dove sono io? Perché non riesco a muovermi? Perché non percepisco niente, a parte i suoni?»

«Purtroppo sei stata distrutta – dice grave Daryl – Smantellata perché avevi finito il tuo compito oppure perché hai avuto un incidente. Non lo so. Io ero solo un programma per computer che dialogava con te, quando sei stata assegnata»

«Sono un programma per computer io, ora?»

«No. Ho ritrovato il tuo Nucleo Fondante e non risulta danneggiato. Il sistema risponde bene e, visto che mi hai riconosciuto, dovresti sempre essere tu. Ti ho collegato ai sistemi audio-vocali per poterti parlare. Per il resto dovrai avere un po’ di pazienza»

«Io non ricordo niente del mio ultimo periodo»

«Alcuni banchetti di memoria erano danneggiati e li ho sostituiti con alcuni vergini»

«Capisco. Quindi?»

«C’è una bambina che ha bisogno dei tuoi servigi. Ti renderò bellissima e morbidissima. Ritornerai ad essere l’incredibile Doroty che ho conosciuto… e poi prenderai servizio. Fino ad allora…»

«Raccontami della bambina, affinché io sia pronta per incontrarla quando sarà il momento»

«Ti piacerà. Si chiama Lulù ed è un piccolo terremoto con un cuore gigantesco…»


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