Progetto Umano!

Capitolo 4: I Lupetti ululano!

Daryl e Lulù stanno ai giardini pubblici; stanno giocando con alcune costruzioni.

«Lulù! C’è posta per te!» arrivano Celeste e Principe vestiti da postini.

«Anche i postini fate?» chiede stupito Daryl.

«Alla bisogna – rispondono loro due – Tieni, Lulù, questa è per te» e le consegnano una lettera.

La bimba la guarda.

«I Lupetti!» esclama entusiasta mentre strappa la busta.

«I Lupetti?» chiede Daryl.

«Credo che stai per conoscerli» risponde Principe.

«Si riuniscono! – strilla Lulù lanciando la lettera in aria – Vieni, Daryl, stai per diventare un Lupetto anche tu – lo prende per mano e lo trascina via – Avvertite voi Nanny, grazie» strilla in direzione di Celeste e Principe.

«Contaci! – rispondono – E divertitevi!»

Mentre escono dal parco, Daryl sente una breve musichetta suonare e gli pare di vedere un breve lampo passare per gli occhi di Lulù.

Lulù passa di nuovo dal negozio.

«Signor Bianchi! Lupetti!»

«Sacche Verdi!»

Di nuovo Lulù trascina Daryl nella strana macchina e chiude la portiera.

«Allora – spiega Lulù – I Lupetti sono il gruppo scout di cui faccio parte. Esploriamo i boschi ed impariamo un sacco di cose, guidati dal Grande Lupo. Voglio che anche tu sia un Lupetto. La cerimonia è facile ma va fatta in presenza degli altri. Qui ho le uniformi, ma le indosseremo dopo. Per adesso solo cappello e fazzolettone – indossa e fa indossare un berretto verde ed un foulard giallo – la spilletta del Grande Lupo l’avrai terminata la cerimonia. Con questa Grande Lupo ci parla e ci guida»

Gli mostra una spilletta a forma di lupo rossa. Daryl si rende conto che è un vero e proprio dispositivo. Lulù se l’appunta al petto. Apre la portiera e si ritrovano in mezzo ai boschi. Daryl è di nuovo stupefatto e, come l’altra volta, quando si volta la macchina non c’è più. Un gruppo di bimbi è assiepato poco più in là; Lulù prende per mano Daryl e lo trascina tra loro.

«I Lupetti ululano! Uhuuuu!» è il saluto comune di tutto il gruppo.

«Ciao Lupetti – dice Lulù – Vi presento Daryl, mio robottino da compagnia e futuro Lupetto»

«Ciao Daryl, benvenuto» dicono tutti in coro.

«Io sono André – dice un bimbo dai capelli rosso ramati e gli occhietti azzurri con un vestito tutto blu – Capo Branco Lupetti…»

E via via presenta gli altri: Lupetta Compagna, 3 Lupetti Esploratori (2 femmine e 1 maschio), 3 Lupetti Mastro-campo (2 maschi e 1 femmina), Lupetto Guida…

«Ed infine io – dice Lulù – Lupetta d’Assalto»

«Ora, se vuoi essere un Lupetto – dice André – alza la mano destra; indice e medio in alto, le altre dita chiuse»

Daryl esegue.

«Prometti di rispettare il branco dei Lupetti e le loro regole»

«Promesso»

«Prometti di rispettare i boschi e le piante e gli animali che vi dimorano»

«Promesso»

«Prometti di seguire la guida del Grande Lupo e di imparare tutto da lui»

«Promesso»

«Prometti di non fare mai e per nessuna ragione volontariamente torto, di qualunque genere e natura, ad un Lupetto»

«Promesso»

«Prometti di riparare qualsiasi torto involontario, di qualunque genere e natura, fatto ad un Lupetto»

«Promesso»

«Bene, Apprendista Lupetto, in attesa del benestare del Grande Lupo, ti diamo il benvenuto nel branco. Ripeti con noi: i Lupetti…»

«Ululano! Uhuuuu!» è il coro unanime di tutti, Daryl compreso.

«Lupetta d’Assalto, Apprendista Lupetto è a te assegnato: guidalo lungo i sentieri fino all’incontro col Grande Lupo»

«Parola di Lupetta» dice la bimba alzando la mano.

«Bene – riprende André – la prima parte della cerimonia è finita. Ora, a beneficio di Daryl, il Grande Lupo ci vuole tutti al Rifugio Lupa Bianca e, come sapete, vuole che ci arriviamo tutti per strade diverse. La regola è sempre la stessa: il primo che arriva sceglie stanza e letto mentre l’ultimo sarà il primo a farsi il bagno alla Fonte Lupetta…»

Lulù alza la mano per prendere parola.

«Dì pure»

«Possiamo fare come l’altra volta?»

«Se ti piace così tanto il solletico, sì» le risponde Lupetta Compagna.

«Bene Lupetti, avete le indicazioni del Grande Lupo. Ci vediamo al rifugio»

Il gruppetto si scioglie prendendo ognuno una strada diversa. Lulù prende per mano Daryl e l’accompagna.

«Posso farti una domanda?» chiede Daryl mentre camminano.

«Tutte quelle che vuoi» risponde Lulù.

«Come mai il Grande Lupo vi fa andare da soli al rifugio e per strade diverse?»

«Non lo so di preciso ma lo fa solo qui al rifugio della Lupa Bianca o quando vuole mettere alla prova un Lupetto. Per noi è meglio così: voglio mostrarti alcune cose interessanti. Forse poi dovremo dormire nella Stanzetta, ma saremo i primi a fare il bagno a Fonte Lupetta»

«Cos’è Fonte Lupetta?»

«La vedrai. Dalle sue acque i Lupetti escono rigenerati: più tonici, più forti, più belli, più tutto»

Dopo aver camminato per un po’ nei boschi, prendono Sentiero Profumoso, chiamato così per le mille varietà di fiori profumati, e giungono a Valle Eco, dove si fermano per sentire, appunto, l’eco. Da lì, dopo un altro bel pezzo di camminata, giungono allo Stagno dei Cigni.

«Ora lo dobbiamo attraversare – dice Lulù – Aspetta che cerco. Guado… Guado… Guado… Trovato! – ed inizia a spogliarsi – Togliti i vestiti anche tu! – grida a Daryl – l’acqua ci arriverà al petto!»

Appuntata la spilla sul cappello e, sfruttando le due sacche, facendo due fagotti da portare sopra la testa, i due bambini si tuffano in acqua ed iniziano a guadare lo stagno. Arrivati circa a metà, dove sorgono alcune rocce asciutte, Lulù si ferma.

«Poggia qui il fagotto – dice Lulù poggiando il suo – Voglio mostrarti una cosa e questi ci impiccerebbero. A proposito: sai nuotare? L’acqua diverrà profonda»

«Non c’è nessun problema» risponde Daryl poggiando il suo fagotto.

Lasciato il guado, i due nuotano per quasi 15 minuti fino a raggiungere alcuni alti steli.

«Guarda qui» dice Lulù scostandoli.

Daryl rimane affascinato; lo stagno tiene fede al suo nome: qui è pieno di cigni!

Dopo aver aspettato quasi un minuto affinché Daryl potesse lustrarsi gli occhi, Lulù inizia a muovere gli steli e, con grande stupore di Daryl, da essi inizia ad uscire una musica: un motivetto brevissimo, fatto di sole sette note, ripetuto due o tre volte; a quel suono uno dei cigni, il più bianco di tutti, alza la testa e si volta verso di loro. Dopo un istante si avvicina.

«È uno dei giorni sì!» esclama la bimba tutta contenta.

Il cigno giunge fino a loro e piega la testa; Lulù inizia ad accarezzarlo.

«Accarezzala anche tu. Senti quanto è morbida – e mentre anche Daryl l’accarezza, aggiunge – lei è Piume Candide. Mi guida, mi fa notare le cose ed è mia amica. A volte diventa scontrosa e si rifiuta di essere accarezzata, altre volte, come oggi, sembra ne abbia una voglia matta»

La cigna, difatti, si è ancora più avvicinata e ha allargato le ali quasi come a volerli abbracciare. Daryl e Lulù l’accarezzano a lungo, prima che lei, soddisfatta, torni dagli altri cigni. Daryl è emozionato.

«Hai visto che ne valeva la pena?» dice Lulù sprizzando felicità da tutti i pori.

Cinque minuti dopo, decidono di far ritorno al guado.

Attraversato lo Stagno dei Cigni, la bimba aggiunge: «Ora dobbiamo attraversare Grotta Piovosa e Distesa Sabbiosa; l’unica volta che l’ho fatto con dei vestiti addosso, mi è sembrato di aver addosso della carta vetrata. Quindi, se non ti dà fastidio, i vestiti li indossiamo dopo. Per evitare di farci male ai piedini, ho portato questi – Tira fuori dei sandaletti aperti – Che ne dici?»

«Sono nelle tue mani, Lupetta d’Assalto» risponde Daryl con un sorriso.

Grotta Piovosa, come dice il nome, è una grotta estremamente umida, con l’acqua che si infila da tutte le parti e ti piove continuamente in testa.

«Ma sarà sicura?» chiede Daryl mentre avanzano sotto una pioggia torrenziale.

«Sì, sì o Grande Lupo ci avrebbe avvertito» dice Lulù mentre si diverte a sguazzare in ogni pozzanghera che trova.

Distesa Sabbiosa è una distesa che separa un’uscita di Grotta Piovosa dal resto del bosco ed è tutta coperta da finissima sabbia, tanto fine che basta il camminare dei due bambini per sollevarne grandi quantità e depositarla sopra di loro. La sabbia si attacca ai corpi bagnati, ricoprendoli. Daryl capisce perché avere dei vestiti addosso significava avere della carta vetrata: la sabbia fine si infilerebbe sotto i vestiti ed appiccicandosi ad essi sfregherebbe contro la pelle. Ad un certo punto sono anche costretti a togliersi i sandali per evitare questo problema.

«Certo che se qui si alzasse il vento…» inizia a commentare Daryl.

«Il Grande Lupo ci avvertirebbe e noi andremmo ad un riparo qui vicino» spiega Lulù mentre si rotola in un mucchio di sabbia, lasciando perplesso il robottino.

Dopo Distesa Sabbiosa Lulù prende un sentiero tra gli alberi coperto da alta erba che rilascia un liquido verde appiccicoso ad ogni passo.

«È linfa» commenta Daryl.

«Questo sentiero lo chiamo Fiume di Linfa – spiega Lulù – e di norma lo si aggira»

«Allora perché ci passiamo in mezzo?»

«Perché dopo Distesa Sabbiosa questa roba fa bene, evitando lo sfregamento e la disidratazione della pelle – fa una pausa – Tutti i paroloni sono del Grande Lupo. L’unica cosa che ho capito è che fa bene» e si ferma a spalmarsene in grandi quantità addosso e fare altrettanto al poco convinto Daryl.

Usciti dal Fiume di Linfa, Lulù estrae due mantelli con cui copre lei e Daryl.

«A Fonte Lupetta!» dichiara.

Al robottino pare comunque che la bimba faccia un giro più lungo del necessario.

Giungono al Rifugio Lupa Bianca che già tutti i Lupetti li stanno aspettando.

«Ma come ti sei ridotta?» la rimprovera André.

«Posso fare bagno a Fonte Lupetta?» chiede Lulù sorvolando la questione.

«Ho l’impressione che tu scambi il premio di consolazione per il primo premio» commenta Lupetta Compagna.

«Eh! Eh!» ride la bimba.

Fonte Lupetta deve il suo nome al fatto che l’acqua sgorga dalla bocca di una statua scolpita a forma di lupetto. L’acqua e calda e scende su un vasto incavo dove i Lupetti possono farsi il bagno. Come avrà modo di scoprire Daryl da lì a breve, Fonte Lupetta, pur non essendo così miracolosa come dipinta da Lulù, ha diverse proprietà benefiche e medicamentose che fanno molto bene ai bambini. Oltre a farsi il bagno, Fonte Lupetta è anche usata per preparare tisane e decotti, date le straordinarie proprietà dell’acqua. La prima a farsi il bagno è Lulù, a seguire Daryl e via via gli altri Lupetti. A Lulù, dopo averla strigliata a dovere per ripulirla, viene fatta una montagna di solletico da tutti, lasciandola senza fiato, dopodiché uno alla volta i Lupetti si fanno il bagno mentre gli altri nove ricominciano a solleticare Lulù. E così via, fin quando tutti i Lupetti non hanno fatto il bagno. Alla fine Lulù è esausta, ma felice.

Più tardi hanno tutti indossato l’uniforme dei Lupetti: per i maschi, maglietta a maniche corte dotata di tasche, pantaloncini lunghi fino al ginocchio dotati di diverse tasche, calzettoni e scarponcini; per le femmine un vestitino tutto tasche, a maniche corte e con la gonna lunga fino a metà coscia, calzamaglia e scarponcini o stivaletti. I colori sono marrone e verde, con qualche trance di azzurro per vivacizzare. Capo Branco Lupetti ha anche delle medaglie mentre Lupetta Compagna ha una coccarda; Lupetto Guida porta la bandiera dei Lupetti: un lupetto marrone su sfondo verde. Anche Daryl ha la sua uniforme da Lupetto ma a lui manca ancora la spilla.

«Bene – dice André – La prima cosa da fare è rendere Daryl un Lupetto a tutti gli effetti. Lupetta d’Assalto, a lei l’onore»

«Sissignore – dice Lulù scattando sull’attenti – Daryl… pardon. Apprendista Lupetto mi segua»

Iniziano a percorrere i sentieri.

«Ti ricordi le promesse dei Lupetti?» chiede Lulù a Daryl.

«Sì»

«Ripetile»

Daryl le ripete.

«Bene – prosegue Lulù – le regole del branco si basano principalmente sulle promesse appena fatte. A ciò si aggiunge: obbedire al Capo Branco Lupetti e far in modo che ogni Lupetto si senta felice di far parte del branco. In che modo lo capirai man mano che conoscerai noi Lupetti. Ad esempio, a Lupetto Guida non piacciono gli scherzi, quindi a lui non bisogna mai farne – fa una pausa mentre passano un tratto un po’ impervio – Grande Lupo ti assegnerà un ruolo. Questo va sempre rispettato. Il che non significa essere limitati da quello. Cercare di mettersi in luce agli occhi del Grande Lupo è una nota di demerito. Bisogna invece fare come Lupetta Compagna: lei prima era una Lupetta Mastro-campo ma si è messa in luce agli occhi del Grande Lupo continuando a fare il suo lavoro. E Grande Lupo l’ha fatta diventare Lupetta Compagna»

«Insomma, aiutare i Lupetti senza ignorare il loro ruolo» riassume Daryl.

«Bravissimo! Oh! Eccoci arrivati a Roccia Lupo»

Daryl si trova davanti ad una larga roccia piatta sormontata da un’altra che svetta verso il cielo. Con un po’ di fantasia, quest’ultima può sembrare un lupo che ulula. Sulla roccia piatta Daryl nota una spilletta dei Lupetti.

«Adesso mettiti qui davanti – dice Lulù – ed aspetta: Grande Lupo ti farà una domanda»

Daryl esegue. C’è un intero minuto di silenzio, poi una voce profonda, che Daryl capisce venir dalla spilla ed amplificata dalle rocce, domanda:

«Che cosa faresti per il branco dei Lupetti?»

«Ecco… io… – risponde il robottino – non saprei. Gli aiuterei e li supporterei in qualsiasi cosa avessero bisogno. Può andare?» conclude dubbioso.

Segue un lungo momento di silenzio, poi la voce declama:

«La parola di un Lupetto è vincolante. In essa non c’è menzogna. Quando un Lupetto dà la sua parola, la seguirà fino in fondo. Stai per dare la tua prima parola di Lupetto. Se sei pronto, alza la mano destra con due dita in alto e le altre chiuse e poni la mano sinistra sul petto»

Daryl esegue. La voce continua:

«Dai la tua parola di seguir sempre le promesse, le regole del branco e di aiutare e supportare tutti i Lupetti in qualsiasi cosa avessero bisogno»

«Parola di Lupetto!» dice Daryl.

«Benvenuto nel branco, Lupetto da Compagnia!»

«Hip! Hip!» dice André.

«Urrah!» è il coro di tutti i Lupetti.

Non appena Daryl si è appuntato la spilla, tutti i Lupetti gli si avvicinano per congratularsi ed infine:

«I Lupetti ululano! Uhuuu!»

Nei tre giorni che dura il campo, Daryl impara a conoscere i Lupetti: André, da bravo Capo Branco Lupetti, è colui che dà gli ordini, dirige, organizza ed ascolta i vari Lupetti; Lupetta Compagna è colei che riesce a capire i bisogni dei Lupetti e si assicura che tutti siano felici; i Lupetti Esploratori sono coloro che tracciano le piste, fanno gli avvistamenti e tutto ciò che richiede un certo spirito di intraprendenza; i Lupetti Mastro-campo si occupano del campi dei Lupetti: preparazione dell’area, accensione dei fuochi, spegnimento quando non servono più, eccetera; Lupetto Guida, forte della sua memoria fotografica, sa sempre tornare alla base ovunque ci si trovi e lo stendardo dei Lupetti è sempre alto per tutti quello che hanno bisogno di un punto di riferimento; Lupetta d’Assalto è colei che è in prima linea su tutto: segnare un sentiero, iniziare a riparare un ponte, spegnere un fuoco o qualsiasi altra cosa le venga richiesta, lei ha già capito e si è già mossa per farlo. Daryl, da bravo Lupetto da Compagnia, aiuta tutti i Lupetti. La prima sera, Daryl riesce a vedere come è fatto il Rifugio Lupa Bianca: oltre all’ingresso dove tutti i Lupetti lasciano le loro scarpe, vi è la Sala Comune, dove i Lupetti decidono cosa fare la mattina (il riassunto serale preferiscono farlo all’aperto, davanti ad un fuoco, dove poi si leggono e si raccontano storie), una cucina usata solo per la colazione (pranzo e cena vengono effettuati all’aperto) e le camere da letto. Lupetto Guida, che è stato il primo ad arrivare, si è scelto una stanza tutta per lui, con tanto di sedia e scrivania; gli altri dormono in due camerate con i letti a castello, divisi tra maschi e femmine, tranne Lupetta d’Assalto che, essendo stata l’ultima, dorme nella Stanzetta: una piccolissima stanza con una brandina al posto del letto; eppure a Lulù deve piacere, visto la gioia con cui abbraccia l’enorme cuscinone. A proposito, anche il pigiama dei Lupetti è comune a tutti: pantaloncini short e canottiera verdi. Daryl non volendo occupare il posto degli altri Lupetti, dato che lui non ha bisogno di dormire, si è ricavato un angolo nella Stanzetta, che subito tutti i Lupetti hanno imbottito di cuscini perché non sia mai che un Lupetto stia scomodo. Durante la notte, Daryl analizza la spilla dei Lupetti: è un puro concentrato di tecnologia; altoparlanti e microfono, GPS, sensori di posizione ed ambientali, multipli processori di elaborazione, tutti i tipi di collegamento possibili ed immaginabili e centinaia di altri componenti miniaturizzati si trovano nella spilletta per permettere a Grande Lupo, chiunque esso sia, di guidare i Lupetti a distanza. Ed è proprio così, visto che durante il campeggio non si vede l’ombra di un adulto ed è solo la voce del Grande Lupo a guidare i Lupetti. Anche quando hanno bisogno di qualche attrezzo, lo trovano alla Roccia Lupo, al Rifugio od all’Albero Secolare, un antico albero che i bambini dicono sia più alto di un chilometro. È tra quei rami che Daryl nota dei robot, probabilmente coloro che hanno il compito di portare gli oggetti per conto del Grande Lupo. Durante il campo i Lupetti imparano a muoversi nei boschi, riconoscere le piante e gli animali, fare diversi lavori manuali, orientarsi ed avere fiducia in se stessi; imparano anche molte cose avanzate, come la prevenzione degli incendi, il primo soccorso, a riconoscere i ponti pericolanti e, nel limite del possibile, ripararli, tracciano sentieri e moltissime altre cose, il tutto condito con giochi e gare. Grande Lupo è molto bravo a solleticare il loro interesse ed anche a saperli prendere quando c’è da fare qualcosa di noioso, come i lunghi appostamenti per scorgere un animale. Alla fine dei tre giorni, i bambini sono tutti stanchi e felici e si apprestano a chiamare i loro genitori perché vengano a prenderli. Quando tocca a Lulù:

«Ciao Nanny! – dice con voce squillante – Finito campo Lupetti! E… – la voce diviene delusa – Ah! Ma io… Sì, però… cioè… io… Sul serio? – esprime di nuovo gioia – Sì, c’è Daryl, non preoccuparti. Ti aspetto. Grazie, grazie, grazie! Ti voglio bene! Grazie! Grazie! – riempie di baci la cornetta e poi riattacca – Nanny verrà domani sera a prendermi!» annuncia entusiasta.

«Benissimo! – dice Lupetta Compagna – Se ti serve qualcosa…»

«No, no, c’è Daryl, c’è Grande Lupo e qui ci sto bene. Sul serio. Domattina ci salutiamo»

Lupetta Compagna la osserva per un momento.

«D’accordo» dice poi sorridendo.

«Ma questa sera dormi nella mia stanza – interviene Lupetto Guida – consideralo un regalo di arrivederci» aggiunge prima che Lulù controbatta.

La bimba annuisce.

La mattina dopo i Lupetti si salutano e si danno appuntamento al prossimo campo. Finiti i vari saluti individuali:

«I Lupetti ululano! Uhuuu!» concludono e si separano.

Lulù si sbraccia per salutarli, fin quando non spariscono dalla vista.

«Sai? – confessa Lulù – La parte più triste del campo Lupetti era quando tutti i genitori venivano a prenderli ed io non avevo nessuno. Per questo adesso vanno incontro ai loro genitori anziché aspettarli qui»

«Però Nanny viene a prenderti» fa notare Daryl.

«Grande Nanny! Sarei perduta senza di lei! Anzi, sai che facciamo? Andiamo per il bosco a cercare fiori e frutti e confezioniamo un bel regalino per lei»

E così fanno. Tornano alcune ore dopo con tanti cesti carichi. Lulù deve essere stanca perché sta sbadigliando. Nel prato poco lontano dal rifugio, la bimba si ferma, poggia i cesti, si toglie le scarpe, corre sul prato, si rotola a terra e rimane sdraiata a pancia all’aria. Quando Daryl si avvicina, si accorge che sta dormendo.

«Dovevi essere proprio stanca» commenta a bassa voce, mettendole il cappello sugli occhi.

Circa un’ora dopo, Lulù si stiracchia ed il suo stomaco brontella.

«Ehm… buongiorno» dice.

Daryl sorride e le passa una mela. La bimba mette le gambette accovacciate al petto e rosicchia la mela mentre si guarda intorno.

«Mi sai dire come sono arrivata qui?» chiede ad un certo punto.

«Ti ricordi dei Lupetti?»

«Sì, Lupetto da Compagnia – dice la bimba accondiscente – Eravamo al parco e poi dai Lupetti. Come ci siamo arrivati?»

«La macchina dai vetri scuri?» ci prova il robottino.

«Impossibile!»

«Ed allora non lo so» si arrende Daryl.

«Capisco – dice la bimba rimanendo in silenzio un altro minuto – Andiamo od il regalo per Nanny non sarà mai pronto» conclude alzandosi.

All’ora di cena arriva Nanny. La bimba le salta in braccio e, tra un “ti voglio bene” ed un altro, la riempie di baci; poi l’accompagna al tavolo dove vi è il suo regalo.

«Ti piace?» le chiede mostrandole una composizione floreale ed un dolce di frutti di bosco.

«Grazie – risponde Nanny – È bellissimo. Ma non dovevi»

«Sì che dovevo» risponde Lulù contentissima abbracciandola di nuovo.

Segue il momento di tutti i racconti e della cena. Alla fine la bambina, stanca, si addormenta in braccio a Nanny mentre Daryl finisce di raccontare.

«Si stanca sempre molto al campo dei Lupetti» commenta Nanny dopo averla messa a letto.

Daryl annuisce.

«Senti – aggiunge dopo un attimo – Siamo molto lontani da casa?»

«Tanto. Il parco naturale si può percorrere solo a piedi o, presso il fiume, con una barca ed è immenso: saranno centinaia, anzi credo migliaia di ettari. Inoltre per raggiungerlo bisogna affrontare un lungo viaggio. Pensa che i genitori degli altri Lupetti, dormono presso un albergo nella cittadina vicina per poter prendere i loro figli in tarda mattinata»

«E tu?»

«Io ho viaggiato la notte per arrivare la sera. I genitori di Lulù non vogliono spese inutili per andarla a prendere»

«Come inutili?» si lamenta Daryl.

«Così le considerano. Ma ora basta parlare, robottino, tu non hai bisogno di dormire ma io sì. Quindi a ninna» chiude la conversazione.

Il giorno dopo lasciano il Rifugio Lupa Bianca e, sotto suggerimento di Nanny, decidono di fare un’altra strada. Dopo aver camminato per un bel pezzo, raggiungono il fiume, dove vi è ormeggiata una barca. La prendono e scendono lungo il fiume. Durante la discesa Lulù parla di tutto quello che vede. Tornati sulla riva, prendono altri sentieri, fino a giungere ad uno spiazzo dove li aspettano un paio di pony ed un cavallo. Non vi dico la felicità della bimba. Giungono all’ora di pranzo al maneggio e lì pranzano con dei panini gentilmente offerti dal gestore. Attraversano la cittadina e raggiungono la fermata della corriera che li porta a Punta Capo, un’altra cittadina dotata di un porto. Scese una montagna di scale e raggiunto il porto, si imbarcano su una nave che fa tutto il giro del promontorio. È sera che arrivano a Borgo Silente, dove cenano in una trattoria. A notte prendono un treno con le cuccette che li porta a casa.

Interludio

«I Lupetti mi sembrano simpatici – commenta Doroty alla fine del racconto – Pensi possa diventarlo anch’io?»

«Vediamo – risponde Daryl – Sai ululare?»

«Uhuuu!»

«Perfetto! Abbiamo una futura Lupetta! – fa una pausa mentre lavora – Prova a muovere il braccio»

PUM!

«Ahio!» dice Daryl ricevendo lo schiaffone.

«Scusa! Non volevo!» dice Doroty.

«No, no, colpa mia: ho regolato male il servomotore – si massaggia la guancia mentre armeggia – Prova di nuovo»

Questa volta Doroty accarezza la guancia di Daryl.

«Perfetto!» commenta il robottino.


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