Progetto Umano!

Capitolo 5: Country Road

Lulù, Daryl e Principe sono al parco pubblico e giocano con le biglie. Ad un certo punto arriva Celeste portando una rivista aperta su una pagina.

«Guarda qui» dice mostrando a Lulù quella che sembra una pubblicità.

Lulù osserva e poi lancia un grido di gioia.

«Hanno aperto Country Road! – prende per mano Daryl e lo trascina via – Avvertite voi Nanny!»

«Contaci – dicono Celeste e Principe – e divertitevi!»

Anche questa volta Daryl, quando escono dal parco, gli pare di sentire quel motivetto e gli sembra che un lampo passi per gli occhi di Lulù.

«Signor Bianchi! Country Road!»

«Sacche gialle!»

Di nuovo Lulù spinge Daryl nella macchina dai vetri scuri.

«Country Road – spiega la bimba – come dice il nome è una strada che attraversa la campagna. A noi interessa la parte finale di questa strada. Qui si imparano un sacco di cose sulla fattoria, gli animali ed altro e si gioca tantissimo. Ora, è tutto sotto il sole e quindi ci prepariamo a dovere»

Sorda alle domande di Daryl, si spoglia e spoglia il robottino. Lei indossa un vestitino bianco a canottiera dalla minigonna, dei sandali ed un cappello di paglia.; a Daryl fa indossare un pantaloncino short ed una canottiera, entrambi bianchi, dei sandali ed un cappello di paglia. Apre la portiera e si ritrovano di fronte ad una larga strada sterrata.

«Country Road – annuncia la bimba – A destra Campo Spiga – indica un campo pieno di spighe – a sinistra le bici»

Voltandosi Daryl si accorge che la macchina è scomparsa e che delle transenne fisse ne avrebbero dovuto comunque impedirne il passaggio. Ancora non si capacita. Intanto Lulù a passato una tessera nella rastrelliera e ha preso due biciclette.

«Andiamo Daryl: la strada è lunga»

I due bambini inforcano le biciclette e percorrono Country Road in tutta la sua lunghezza, passando per diversi paesaggi e campi coltivati. A metà strada fanno sosta presso una fontanella per bere e prendere fiato. Infine giungono ad un ruscello, oltre il quale si trova un prato leggermente in salita. Alla loro sinistra c’è una casetta. Parcheggiano le bici e Lulù getta dentro la casa le due sacche.

«Allora – spiega – Questa ci servirà per dormire e farci il bagno la sera perché a Country Road ci si sporca molto. Il resto delle giornate le passeremo al di là del prato, tra piante ed animali. Saranno due giorni intensi e molto belli. Ora io di solito sto a piedi nudi perché mi piace sentire l’erba sotto i piedi. Tu?»

«Mi rimetto nelle tua mani»

Tolti i sandali e gettati anch’essi nella casa, i due attraversano il ruscello e si arrampicano sul prato. Si sono da poco lasciati alle spalle il ruscello che si sente l’abbaiare festoso di un cane e poco dopo arriva correndo un grande labrador scodinzolante. Lulù, vedendolo, allarga le braccia sorridendo.

«Cucciolone!» grida correndogli incontro a sua volta.

Viene praticamente travolta dal labrador che si mette a leccarla mentre lei ride. Non appena si rialza, porta il cane da Daryl.

«Lui è Daryl, il mio robottino da compagnia – lo presenta – Daryl, lui è… er… io lo chiamo “cucciolone”»

Il labrador annusa incuriosito Daryl e quando il bimbo lo accarezza, lui ricambia leccandolo.

«Mi fa il solletico» ride Daryl.

Poco dopo, accompagnati dal cane, Lulù e Daryl giungono ad un insieme di case. Lì si trovano tantissimi bambini e bambine vestiti come loro (alcuni hanno i sandali, altri sono a piedi nudi) e diversi adulti vestiti in abiti contadini. Un ragazzo alto e muscoloso, dalla carnagione scura, gli occhi grigi ed i capelli ricci, si fa loro incontro.

«Bentornata Lulù – dice mettendole una mano sulla spalla – felice di rivederti»

«Anch’io, Gigio; tu sei il migliore di tutti»

«Non dirlo agli altri che si ingelosiscono» scherza.

«Ti presento Daryl, il mio robottino da compagnia. Daryl, lui è Giaqlf… Giglfmm… Giogiugl… – spernacchia – Scusa! Lui è Gigio»

«Jacquesgigolorantus – specifica – Gigio per gli amici»

«Piacere di conoscerti» risponde Daryl facendo un inchino.

«Ti ha detto in cosa consiste Country Road?»

«Qualcosa»

«Praticamente qui si impara la vita di campagna: accudire gli animali, coltivare piante, tessere, lavorare con la creta, eccetera. Inoltre si gioca come un tempo: aquiloni, corse coi sacchi, corse all’aria aperta…»

«Io batto tutti in corsa!» interrompe Lulù.

«Non è sempre vero – sussurra Gigio a Daryl – Coraggio terremotino, siamo già in ritardo» conclude rivolto a Lulù e raggiungono gli altri.

La giornata a Country Road passa tra mille attività, tra concia delle pecore, mungitura delle capre, sistemazione degli orti, preparazione di vasi e mille altre cose, senza contare i continui giochi all’aria aperta. Tantissimi sono i bambini qui presenti, simpatici ed antipatici, ma tutti pronti a sporcarsi da capo a piedi nelle varie attività e giochi.

Dopo pranzo, Lulù chiama in disparte Daryl; ha con sé due grosse carote e ne dà una al robottino.

«Vieni: voglio mostrarti una cosa»

Lo porta ad uno spiazzo e chiama: «Hi-Ho, dove sei? Hi-Ho!»

Un sonoro raglio risponde alla chiamata ed un asino trotta verso di loro.

«Lui è Hi-Ho – lo presenta la bimba – goloso di carote e leggermente dispettoso: mi fa sempre paura facendo Pfff!»

L’asino si ferma davanti a loro e sbuffa. Lulù lancia uno strillo e fa un lungo salto indietro.

«Lo sapevo! – dice tutta arrabbiata – Smettila di fare Pfff o non te la do!»

L’asino si avvicina mansueto e lei e Daryl gli danno le carote e lo accarezzano. Subito dopo aver mangiato le carote, l’asino si mette giù.

«In groppa Daryl: ti mostro quella cosa» dice Lulù.

Il robottino obbedisce; l’asino si rialza e, prima al passo e poi al trotto, si allontana. Passano diversi campi fino a giungere in prossimità di una casetta isolata vicino ad una macchia di alberi.

«Fermati qui» dice Lulù picchiettando l’asino sul collo.

L’asino si ferma ed i due bambini scendono.

«Vieni Daryl, vediamo se questa volta riesco a sorprenderla»

«Chi?»

«Dopo»

Si avvicinano cautamente ma, quando ormai sono nei pressi della casa, una piccola figura scura scappa fuori e si dilegua nella macchia.

«Aspetta! – urla la bimba – Non voglio farti male!»

Ma la figura è già scomparsa.

«Oh, accidenti! Non ci riesco mai!» dice Lulù.

«Mi spieghi qualcosa?» chiede Daryl.

«In questa casetta vive una bimba. Io vorrei incontrarla per incontrarla, ma lei fugge sempre. Non l’ho mai vista»

«Come fai a dire che è una bambina?»

«Vieni»

Entrano nella casetta. Vi è un salottino separato dall’ingresso solo da uno scalino, una stanza da letto, una cucina con tavolino ed un bagno. Nel salottino vi sono un paio di tavolinetti ed una libreria; su uno dei tavoli vi è un vaso con dei fiori; nella libreria oltre ai libri, vi sono anche quaderni, album da disegno, penne, ecc. Lulù si dirige nella stanza da letto ed apre l’armadio. Dentro vi sono tre vestiti femminili. La bimba ne prende uno e se lo mette davanti per far vedere a Daryl che gli sta.

«Come vedi è una bimba – dice rimettendolo a posto – secondo me ha paura di tutti quelli che fanno i dispetti. Io non voglio fargli dispetti. Io voglio essere sua amica. Uno non può stare sempre da solo. Un giorno, due, poi basta. Ma lei scappa sempre»

«Forse non dovresti avvicinarti di soppiatto»

«L’ho fatto ma scappa comunque»

«Ne hai parlato con Gigio?»

«Sì e lui ha detto che non mi devo arrendere anche se fallisco 99000 volte perché alla centomillesima ci riuscirò. Proverò a lasciarle un altro messaggio»

«Forse non sa leggere e scrivere. Prova a lasciarle un disegno»

«Buona idea»

Lulù prende un foglio dall’album dei disegni e vi disegna due bambine che si tengono per mano. Lo lascia sul tavolo ed escono. Salendo in groppa ad Hi-Ho tornano dagli altri.

A sera Daryl e Lulù tornano alla casa al di là del ruscello, si fanno il bagno, Daryl fa un sacco di solletico a Lulù e poi vanno a letto. Il giorno dopo ci sono poche novità. Quando Daryl e Lulù vanno a trovare la bambina, lei di nuovo non si fa vedere. In compenso c’è un disegno di risposta al disegno del giorno prima: una bimba che tiene per “mano” un gatto. Lulù si gratta la testa perplessa.

In questa giornata Lulù si deve stancare molto perché, quando il sole volge al tramonto, lei si fa accompagnare da Daryl presso un prato e lì si sdraia.

«Io schiaccio un pisolino – dice mettendosi il cappello sugli occhi – chiamami per cena» ed è già addormentata.

«E quando ti sveglierai, mi chiederai come siamo giunti qui» mormora tra sé e sé il robottino sorridendo, sedendosi accanto a lei.

Ed è proprio così. Non ottenendo da Daryl una risposta che la soddisfacesse, vanno entrambi a cenare.

A sera tornano alla casetta al di là del ruscello; dopo essersi fatti il bagno, e dopo che Daryl le ha fatto un mucchio di solletico, Lulù chiama Nanny.

«Ciao Nanny! Sono a Country Road. Sì, con Daryl. Mi verresti a prendere? Sì, sì, certo! Va bene. Ti aspetto – riattacca – Nanny sarà qui all’ora di pranzo – annuncia a Daryl – adesso a ninna che domattina dobbiamo fare tutti i saluti»

La mattina dopo Daryl e Lulù salutano tutti; la bambina promette di ritornare a breve. Tra un saluto ed un altro è ormai metà mattina che tornano alla casetta al di là del ruscello. Poggia sul tavolino il regalino per Nanny e, prendendolo per mano, accompagna Daryl dietro la casetta. Lì vi è uno spiazzo contenente un qualcosa che sembra un incrocio tra sabbia ed argilla color mattone.

«Adesso giochiamo qui – dice – così quando arriva Nanny ci facciamo un lungo bagno»

«Sei sicura che poi Nanny non si arrabbi?»

«L’ho fatto altre volte; basta non sporcare questi» e si leva il vestito.

Dopo aver spogliato anche Daryl, lo getta nella sabbia/argilla e si mette a fargli il solletico. Dopo un momento il robottino passa al contrattacco, iniziando a solleticare Lulù. E così facendo giocano in mille modi: si rotolano sulla sabbia/argilla, se la spalmano sopra, ci si immergono dentro, la scavano, la lanciano e via discorrendo fino all’arrivo di Nanny. Quando si affaccia da dietro la parete, li trova immersi fino alla cintola e ricoperti da tanta di quella sabbia/argilla da essere quasi irriconoscibili.

«Lulù! Daryl! Che state combinando?»

«Ciao Nanny! – risponde squillante la bimba – Giochiamo»

«Confermo» risponde il robottino tenendo la testa bassa, forse per nascondere il sorriso divertito.

«Rendendovi due “bimbi di argilla”?»

«Sì, però il vestito è pulito» risponde Lulù indicando gli abiti appesi lì vicino.

«Ed io cosa dovrei fare con voi?» chiede Nanny.

«Un bagno!» risponde Lulù.

«Daryl, in tutta sincerità, ti sembra una cosa saggia?»

«No, però è divertente» risponde sollevando la testa e mostrando il sorriso.

«Ma cosa parlo a fare – dice Nanny mentre un sorriso si dipinge sul suo volto – In fondo non fa male a nessuno. Fatemi posto: vengo anch’io» conclude andando a spogliarsi.

«Sai, è stata proprio lei ad insegnarmi a giocare qui – spiega Lulù a Daryl – ed è per questo che qui l’aspetto»

«Tu, però, mi sa che esageri un pochino»

«Bagno lungo» dice Lulù.

«Ed ancora più lungo solletico» dice Nanny saltando in mezzo a loro ed iniziando a fargli il solletico.

Un attimo dopo i due bambini passano al contrattacco ed in breve anche Nanny si ritrova immersa e coperta dalla sabbia/argilla.

Molto tempo dopo vanno a farsi un altrettanto lungo bagno e subito dopo Nanny e Daryl fanno un mucchio di solletico a Lulù. Dopo un veloce spuntino con una “campana” di tramezzini portati da Nanny, Lulù consegna il suo regalo: un vaso realizzato e pitturato da lei. È tutto storto ma Daryl lo trova simpatico.

«Ci metterò dei fiori» dice Nanny commossa dal regalo.

La bimba l’abbraccia.

«Ti voglio bene» dice tutta contenta.

Dieci minuti dopo hanno inforcato tutti e tre le bici e percorrono Country Road all’indietro. Dopo la sosta obbligatoria alla piazzola della fontanella, raggiungono le transenne, lasciano le bici alla rastrelliera, attraversano le transenne ed in breve giungono alla piazzola di sosta, dove prendono la circolare per la cittadina poco distante.

«È lontana Country Road da casa?» chiede Daryl.

«Una mezza giornata di viaggio circa – risponde Nanny – Ci fermeremo a comprare dei panini da mangiare in treno»

Arriveranno che è notte e Nanny porta in braccio Lulù addormentata fino a casa.

Interludio

«Particolare Country Road – commenta Doroty alla fine dei racconti – mi chiedo, poi, chi possa essere quella bambina che si nasconde sempre. Deve avere molta paura»

«Lulù dice che è colpa di quegli antipatici che si divertono a prenderti a botte e sassate»

«Io a quelli gli darei tanti sculaccioni che non si siedano più per l’intera giornata, ecco. A tutti gli altri darei un sacco di coccole»

Daryl ride. Rimangono un po’ in silenzio mentre armeggia.

«Dovrebbe funzionare – dice – prova ad alzarti»

Doroty si alza, fa qualche passo, emette scintille, barcolla e cade. Daryl l’afferra al volo.

«Che è successo?» chiede Doroty.

«Ora controllo – smonta un pezzo – Oh, accidenti! Il giroscopio è totalmente andato. Mi ci vorrà qualche giorno per trovarne un altro»

«Pazienza. Vorrà dire che fino ad allora, gattonerò»

Daryl sorride.


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