Un’Amicizia Oltre i Confini

Sybrey: Sangue di Drago!

Un giorno Mud raggiunge la collina dove si trova la casa della sua amica Sybrey. Ad attenderla sull’uscio c’è suo nonno.

«Ciao Nonno! – esclama Mud – Non ho visto Sybrey al mercato. Sta bene?»

«Più o meno – risponde lui – e non sono tuo nonno»

«Sempre a fare il burbero?»

«Sempre – risponde lui sorridendo – altrimenti non sarei io. Sybrey ti aspetta sul retro della casa. Magari la puoi aiutare»

«Perché? Cos’ha?»

Ma il nonno rientra in casa senza rispondere. Mud fa spallucce e gira intorno alla casa. Sybrey è seduta contro il muro, tenendosi le gambe, mentre guarda le nuvole.

«Ciao Sybrey» dice Mud.

Sybrey si volta e sorride all’amica. Un sorriso strano: felice e preoccupato allo stesso tempo.

«Ciao Mud» risponde e volute di fumo bianco escono dalla sua bocca.

«Tutto bene?» chiede Mud preoccupata.

«No – risponde lei con altro fumo bianco che esce dalla sua bocca – Non riesco più a controllarlo. Ti ho raccontato che ogni tanto posso sputare fuoco?»

«Sì, quando starnutisci a lungo»

«Già. Ma adesso…»

Si volta e, come se stesse starnutendo emette un’enorme vampata di fuoco!

«Scusa – dice portandosi la mano alla bocca mentre fuoriesce fumo nero, grigio e bianco – Diventano sempre più frequenti: temo di far del male a qualcuno. E non solo – si alza – Trovi qualcosa di diverso?»

Mud la guarda; non trova niente di strano fin quando il suo sguardo non cade sull’ombra: al posto dell’ombra umana ha l’ombra di un drago! Mud fa un salto.

«Sangue di Drago!» mormora.

«Hai detto qualcosa?»

«Quando è successo?»

«Questa mattina ma la causa penso che sia quello che mi è capitato ieri»

«Ti va di raccontarmelo?»

Sybrey annuisce. Si rimette seduta. Mud si siede accanto a lei e le prende una mano.

«Come sai – inizia a raccontare Sybrey – mia sorella sta per sposarsi e ieri è venuta a salutarmi. Come mi ha poi spiegato il nonno, c’è una specie di rituale scemo che la mia famiglia fa quando si saluta qualcuno a cui si vuole bene. Quando, dopo aver parlato e giocato, dopo il bagno al torrente, mia sorella mi ha legato e denudato e poi ha iniziato: prima mi ha fatto di nuovo il bagno e mi ha messo i piedi sul naso mentre lo faceva…»

«I piedi sul naso?» interrompe Mud.

«Sì – conferma Sybrey – Poi mi ha messo ad asciugare al sole e mi ha messo i piedi sul naso; mi ha massagiato e solleticato… e messo i piedi sul naso. Lo trovava divertente. Ora, saranno stati puliti, saranno stati profumati, ma non era divertente!»

«Immagino»

«Comunque sia è andata avanti a lungo, tra bagni, asciugature, massaggi, solletico e coccole varie… e piedi sul naso. Il nonno dice che fa tutto parte di questo rituale del strampalato: bisogna fare dieci bagni, tre ore di massaggio, due di solletico ed una di coccole»

«E piedi sul naso?»

«E piedi sul naso. Il nonno dice che di solito lo si fa durante l’asciugatura. Mia sorella l’ha fatto tutto il tempo: si divertiva molto»

«Che tipa»

«Mi ha anche detto che lo facevamo quando eravamo piccole ed io mi divertivo molto. Io non me lo ricordo. Comunque non è stato proprio malvagio… non so spiegarti bene. Alla fine di questo rituale del menga di saluto, mia sorella mi ha lasciata legata sul prato all’ombra di un albero, diceva che andava a chiamare mio nonno perché doveva essere lui a liberarmi. È arrivato prima mio fratello»

Mud fa un salto mentre Sybrey emette una vampata.

«E…?» chiede preoccupata Mud.

«No, non c’è riuscito, per fortuna. Mi ha toccata ovunque, si è calato i pantaloni e ci è arrivato a tanto così, ma all’ultimo è arrivato il nonno, lo ha preso per i capelli e lo ha portato via. Non so cosa abbia fatto e non voglio saperlo. È tornato tempo dopo, mi ha liberato e mi ha spiegato un po’ di cose. Io ho avuto una paura folle quando ero alla mercè di mio fratello e questa mattina…»

«e questa mattina hai iniziato a perdere il controllo del Drago»

«Che Drago?»

«Te lo spiego dopo. Ora è più urgente aiutarti. Devi fare tutto quello che ti dico senza fare domande. Posso spiegarti tutto alla fine, ma perché la cosa funzioni è necessario non perdere tempo in spiegazioni. Va bene?»

«D’accordo»

«Allora iniziamo con un sorriso»

Sybrey prova a sorridere.

«Quello non è un sorriso! – si lamenta Mud – Fa paura! Aspetta, proviamo così»

Si mette a farle il solletico.

«No! Ferma!» dice Sybrey e scoppia a ridere.

Mud la solletica per alcuni secondi.

«Ecco, quello è un sorriso – dice soddisfatta – Adesso andiamo»

La farà correre a lungo, arrampicarsi sugli alberi e giocare alla lotta. Quando sono accaldate, si tuffano nel torrente e si fanno il bagno. È durante il bagno e l’asciugatura che Mud fa fare a Sybrey diversi esercizi di respirazione ed una sorta di lenta danza su musica muta. E poi ricominciano. Alla terza volta, durante gli esercizi “di concentrazione” Sybrey percepisce la forza indomabile che ha dentro.

«Ecco – dice Mid – quello è il tuo “io interno”, la tua forza di volontà, quello che io e la Signorina chiamiamo per gioco, Drago. Ora ti devi riavvicinare al tuo “io interno”; lo devi accarezzare, accoglierlo, farlo di nuovo tuo»

«Non mi sembra facile» ribatte Sybrey.

«Mettiti seduta, rilassa tutti i muscoli e segui la mia voce»

Sybrey esegue; Mud si mette a massaggiarla.

«Adesso chiudi gli occhi e respira. Cerca di sentire di nuovo quella forza. Bene. Ora raffiguratela: è qualcosa di forte e potente e carinoso allo stesso tempo. Ti sta aspettando: vuole da te coccole e carezze. Avvicinati. Accarezzalo. Abbraccialo. Coccolatevi a vicenda. Così. Brava. Continua. Continua»

Mud osserva l’ombra di Sybrey che trema e cambia in continuazione, fin quando non torna ad essere un’ombra normale. Mud sorride.

«Ora fai un profondo respiro; apri gli occhi ed espira»

Sybrey esegue ed un’enorme quantità di fumo bianco esce dalla sua bocca.

«Ottimo! – dice Mud lasciandola stupita – Ora sistemiamo anche il fumo. Vieni: dobbiamo farci un bagno»

«Un altro?»

«Sì»

Dopo essersi di nuovo fatti un bagno, divertitesi a schizzarsi a vicenda ed aver fatto una battaglia di solletico (da Mud puntualmente vinta), Sybrey si sdraia pancia sotto su una roccia vicino all’acqua. Mud le si siede sulla schiena ed inizia a massaggiarle le scapole.

«Respira profondamente, Sybrey – le dice – chiudi gli occhi e raffigura il Drago. Devi respirare insieme a lui, come un’unica cosa. Coraggio, brava, così, ottimo! Continua così, qualsiasi cosa io faccia»

Mud continua a massaggiare Sybrey sulle scapole, bagnandola periodicamente. La ragazzina continua ad inspirare ed espirare, mandando fuori nuvole di fumo bianco; è verso la terza o quarta volta che Mud la bagna che il fumo inizia a diminuire ma è solo alla decima che il fumo scompare ed il respiro torna normale. Mud sorride.

«Apri pure gli occhi – le dice – e dimmi: vedi del fumo?»

«No»

«Senti pizzicore, voglia di starnutire, calore di qualche tipo provenire da dentro di te?»

Sybrey ci pensa un attimo.

«No – risponde – mi sembra tutto a posto»

«Ottimo! Allora manca solo una cosa da fare» e si mette a farle il solletico per ogni dove.

«No! Ferma!» dice Sybrey e si sganascia dalle risate.

Mud si ferma solo quando la sua amica è rimasta senza fiato.

«Sei tremenda» dice Sybrey non appena ha di nuovo la forza di parlare.

«Hai sentito il tuo “Drago” ridere insieme a te, vero?» chiede Mud sorridente.

Sybrey annuisce.

«Allora sei ufficialmente guarita!» dice Mud abbracciandola.

Sybrey ricambia. Dopo essersi rivestita, tornano verso casa.

«Credo di aver capito a cosa servissero le varie cose che abbiamo fatto – dice Sybrey mentre camminano – tranne i bagni. Perché dovevi bagnarmi continuamente?»

«Per abbassare la temperatura corporea: le fiamme che emettevi ti stavano bruciando. Con i bagni abbiamo spento le fiamme»

«Oh! Li devo fare più spesso?»

«Quelli che fai di solito, vanno bene. Questo è stato un extra. Ti consiglio, ogni tanto, di coccolare il tuo “Drago”: farà bene ad entrambi»

«D’accordo»

Raggiungono la casa dove il nonno li sta aspettando. Subito lui prende Sybrey tra le braccia, le tasta la fronte e le dà un bacio.

«Mi sembra stai meglio» le dice.

«Sono guarita – risponde lei – guarda – soffia – vedi: niente fumo. Ed inoltre – fa un passo indietro – come vedi la mia ombra è tornata normale»

Il nonno sorride.

«Grazie Mud – dice – non so proprio come poterti ringraziare»

«Io sì: tu ci prepari una bella merenda e Sybrey mi strapazza di coccole»

«Detto, fatto!» dice Sybrey acchiappando l’amica.


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