Un Racconto

capitolo 12: gran finale

Mago e Strega entrarono nel laboratorio e videro la gabbia sfasciata.

«È colpa tua – disse la Strega – perché non hai controllato quella gabbia?»

Mago non rispose e si misero a cercare i due animali ed a vedere se non era successo qualcosa alla pozione. La pozione non sembrava toccata. Ad un certo punto si accorsero del buco nella finestra.

«Questa invece e colpa tua – disse il Mago – potevi evitare il pandemonio di prima»

Visto che non ebbe risposta continuò: «Non possono ancora aver lasciato Foresta Scheletrica; sappiamo come riprenderli»

Misero le mani come per tenere in braccio qualcosa; poi Mago disse:

«Può sembrare un pensiero strano
Micio corri sulla mia mano»

La Strega seguì:

«Può sembrare un pensiero strano
Corvo corri sulla mia mano»

I due animali avevano quasi attraversato Foresta Scheletrica, quando si sentirono presi da una forza oscura e trascinati verso la casa; la velocità con cui si ci dirigevano era elevata, sbatterono più volte contro gli alberi, si ferirono attraverso lo stretto passaggio e finirono nelle braccia del Mago e della Strega che gli afferrarono saldamente.

«E così pensavate di fuggire» disse il Mago

«Mi dispiace per voi, ma ci servite ancora» aggiunse la Strega.

Sbatterono i due animali su di un tavolo e li legarono; poi presero il libro, lo misero vicino al camino, aperto all’ultima pagina, presero la pozione e si diressero verso il fuoco. Iniziò la Strega:

«Sono la Strega che ha messo potenza
Qui dentro di Corvo si trova l’essenza»

Poi toccò al Mago:

«Sono il Mago che ha compiuto il suo atto
Qui dentro si trova l’essenza di Gatto»

Infine dissero in coro:

«I due animali che abbiamo usato
Il loro corpo oltremodo sfruttato
Ora che è pronto il preparato
Che l’inferno sia spalancato»

I due animali capirono con l’istinto in che senso gli sarebbero ancora serviti: loro due avrebbero dovuto dare la vita, affinché la pozione ultimasse il suo effetto; ma come ben sapete era stato aggiunto un ingrediente, così quando versarono sul fuoco la pozione, dopo pochi istanti, ci fu un’esplosione di fiamma; il Mago e la Strega fecero un salto indietro che attraversarono tutta la stanza, mentre la boccia cadeva per terra andando in pezzi ed il libro prendeva fuoco, riducendosi irrimediabilmente in cenere.

«Ma che cosa è successo» disse la Strega.

«Non doveva essere questo l’effetto» aggiunse il Mago.

Sembrava che nel camino fosse scoppiata una battaglia di colori ed alla fine ne era rimasto uno solo. «Quello è il colore del Bene» disse la Strega.

«Chi ha sabotato la pozione?» chiese il Mago.

Entrambi s’interruppero e poi guardarono con odio i due animali.

«Voi. Siete stati voi – dissero in coro e puntarono le mani – non so come abbiate fatto, ma ve la faremo pagare cara:

Il vostro sangue diventi di ghiaccio
Alla vostra gola si leghi ora un laccio
Che stringa il vostro collo sempre più forte
Vi tolga il respiro fin quasi alla morte
I vostri nervi mandin dolore
Che sia forte ed acuto per molte ore
Ma il vostro cuore non cedrà
La pace agognata non arriverà
La nostra rabbia non si è calmata
E la vostra tortura è appena iniziata…»

Quello che avvenne ora non si sa se fosse dovuto all’effetto della pozione o dell’attacco compiuto dal Mago e dalla Strega verso i due animali; fatto sta che dal camino partirono raggi di luce che colpirono i vari mobili ed il Mago e la Strega bruciandoli. Un attimo dopo fu il finimondo: tutti i mobili si mossero ad attaccare il camino, tra di loro, contro il Mago e la Strega; i muri si creparono, i pavimenti si spaccarono, ovunque era un caos totale. Il Mago e la Strega tentarono di calmare quel pandemonio con i loro poteri, poi, visto che non avevano effetto, tentarono di fuggire, ma la loro casa anti-intrusione si rivelò una vera e propria trappola da cui era impossibile uscire; si guardarono intorno e videro che l’unico luogo che era calmo era il tavolo dove erano legati i due animali. Furono presi da furia omicida e, non si sa se lo avessero voluto o se persero semplicemente il controllo, si trasformarono in due mostri senza più nulla di umano; si strapparono le vesti e balzarono addosso ai due animali; il tavolo dove si trovavano andò in pezzi ed il Gatto e il Corvo vennero schiacciati; le loro ossa scricchiolarono ma prima che potesse accadere il peggio, si aprì una voragine sul pavimento, uscirono dei tentacoli, afferrarono il Mago e la Strega e li portarono dentro; poi la voragine si allargò, risucchiando tutta la casa, e si richiuse; infine un luce dorata illuminò Foresta Scheletrica e vi fece ritornare la vita. Gli alberi erano nuovamente verdi. Anche la bufera si era calmata e la temperatura era divenuta più mite, la neve cadeva soffice e lenta e, come se tutti si fossero accorti del cessato pericolo, le strade si riempirono di gente. In un angolo di quella che oramai doveva essere chiamata Foresta Rigogliosa, si trovavano il Gatto ed il Corvo.

«Tu hai capito cos’è successo?» chiese Micio

«No, l’unica cosa che so è che non rivedremo più il Mago e la Strega»

«Già»

«Sai cos’ha di brutto questa storia?»

«No»

«Noi abbiamo salvato il mondo e ci aspetta solo una triste fine»

Infatti le ultime fatiche avevano sfiancato i due animali che non riuscivano più a muoversi e la neve li stava ricoprendo

«Pensa invece alla parte positiva» disse Micio

«E cioè?»

«Siamo rimasti insieme e nessuno ci separerà mai»

«Hai ragione»

Gatto e Corvo si abbracciarono ed attesero insieme che sopraggiungesse la morte.


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