Un Racconto

CAPITOLO 2: IL LIBRO STRAPPATO

«Bene, adesso siamo soli, che cosa vuoi?» iniziò il Mago

«Uffa, non hai un minimo di garbo», la Strega prese una sedia si sedette e continuò «Dimmi prima come ti vanno le cose»

«Normali» rispose il Mago con faccia e voce impassabili. A lei che era una strega alquanto focosa, il suo atteggiamento calmo e composto dava sui nervi, ma si trattenne.

«Normali? Come “Normali”? Hai allevato un gatto e lo chiami “Normale”?»

«Se per questo tu hai allevato un corvo»

«Corvo mi serve solo per le pozioni»

«Stessa cosa Micio»

A quel punto la Strega non lo sopportò più e disse: «Sei sempre troppo calmo ed impassabile. Adesso ti faccio muovere io!»

«Ahia!» urlò il Mago, saltando dalla sedia. Una lama l’aveva perforata e lo aveva punto.

«Visto che ti sei mosso» disse la Strega

«Dalle mie parti si dice occhio per occhio, dente per dente» rispose il Mago ed un attimo dopo anche la Strega saltò in piedi urlando. «Come hai osato! Ora ti faccio vedere io!» e mollò un pugno al Mago che per tutta risposta gli dette un calcio ed iniziarono a darsele di santa ragione per buoni 5 minuti. Alla fine erano entrambi esausti a terra ed il Mago disse: «Ah! Non c’è niente di meglio di una litigata per mettersi dell’umore giusto per fare qualcosa di malvagio. Avanti, cosa mi proponi»

«Adesso mi piaci» disse la Strega e tirò fuori da non si sa dove la sua borsa, l’aprì e vi infilò dentro il braccio. Il Mago conosceva quella borsa: una specie di pozzo senza fondo da cui la Strega tirava fuori di tutto ed era sua abitudine portarsi appresso tutto il laboratorio. Per adesso la Strega tirò fuori solo un mezzo libro alquanto vecchio.

«Ecco qua» disse

«Cos’è?» chiese il Mago

«Qui dentro vi è la ricetta per fabbricare la pozione che…» s’interruppe, si guardò intorno, poi si avvicinò alle orecchie del Mago e gli sussurrò qualcosa. Gli occhi del Mago si accesero: quello che aveva proposto la Strega era proprio la cosa che gli sarebbe servita.

«E come mai sei venuto a chiedere aiuto proprio a me?» gli chiese

«Oh bella! Tu hai l’altro mezzo libro» gli rispose la Strega

«Ti conosco fin troppo bene. Se fosse solo per questo avresti tentato di fregarmelo. Quindi c’è altro»

«Hai ragione, la vera motivazione è questa» e gli mostrò la prima pagina del libro:

Pozione Infernale
Della progenie del male
Per il codice con cui è scritto
Questo antico manoscritto
Se la pozione vuoi creare
Le forze di mago e di strega dovrai usare

«Adesso capisco; ti vado a prendere l’altro pezzo di libro» disse il Mago e si allontanò. Poco dopo ritornò con una scatola, l’aprì e centinaia di libri piombarono addosso alla Strega.

«Come ti sei permesso!» urlò lei e glieli tirò tutti appresso. Iniziarono a tirarsi appresso tutti i libri della scatola, fin quando il Mago non afferrò mezzo libro.

«Basta così. L’abbiamo trovato» sentenziò

«Hai un bel modo per trovare i libri» disse stizzita la Strega

«È un trattamento che riservo appositamente per te»

«Grazie tante»

Il Mago disse:

«Con un gesto tosto
ogni cosa vada a posto»

Tutti i libri rientrarono nella scatola che si richiuse e volò via. La Strega era un po’ invidiosa di quel potere, ma adesso aveva altri pensieri.

Il Mago e la Strega presero la propria parte del libro e dichiararono insieme:

«Libro Magico strappato
Ora t’abbiamo ritrovato
Segui dunque la nostra rima
E ritorna come eri prima»

Lanciarono i libri in aria che si fusero con un lampo: il libro era tornato come se fosse stato appena scritto, e solo al tatto si ci accorgeva che era antico. Mago e Strega si misero seduti a leggere il libro per sapere gli ingredienti e prepararsi alla costruzione della pozione.


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