Una Storia

Criniera D’Argento

Era una bella giornata primaverile, Giulia, come suo solito, era andata fuori mentre Anna era rimasta a casa; una volta svolte le faccende di casa, Anna si mise subito fuori la porta a fantasticare sui suoi sogni. Mentre era immersa nei suoi sogni, qualcosa la destò: un nitrito seguito da uno scalpitio di zoccoli; Anna si volse nella direzione del suono e non credette ai suoi occhi: un unicorno stava galoppando verso di lei. L’unicorno era candido come la neve, anche il suo corno era bianco, solo la sua criniera era color argento. L’unicorno si fermò davanti a lei ed i loro sguardi si incrociarono; Anna si perse in quegli occhi color azzurro cielo. Era da tanto che non vedeva una creatura fantastica… Alzò la mano per toccare quella creatura, per sincerarsi che non fosse solo un sogno, quando le voci dei suoi compaesani ruppero l’incantesimo e l’unicorno schizzò via più veloce del vento, mentre altri uomini cercavano di raggiungerlo. Anna rimase lì ad osservare la scena, sperando in cuor suo che l’unicorno riuscisse a scappare.

Passarono parecchi minuti ed ecco che Anna vide l’unicorno tornare; stava procedendo con trotto spedito; probabilmente aveva seminato i suoi inseguitori. Anche questa volta l’unicorno passò vicino ad Anna, rallentando l’andatura; Anna rimase lì, immobile, ad osservare l’unicorno e mentre egli passava, una voce risuonò nella sua testa:

«Non aver paura. Seguimi…»

Anna non si mosse, nella sua testa un milione di pensieri; quando l’unicorno sparì dalla sua vista, lei corse in casa. In pochi minuti aveva scritto un biglietto per sua sorella ed aveva chiuso tutta la casa; poi si diresse sulle tracce dell’unicorno.

Anche se meno brava della sorella, anche Anna sapeva seguire le tracce e dopo un po’ ritrovò quelle dell’unicorno; le seguì e dopo un po’ lo rivide fermo in una radura che stava brucando l’erba. Anna si fermò per timore di spaventarlo. L’unicorno si volse verso di lei e poi si allontanò lentamente. Nella testa di Anna nuovamente risuonò quella voce:

« Seguimi! »

Anna continuò a seguire l’unicorno per parecchio tempo, finché non giunse in una piccola radura che si affacciava in un baratro; al di là del baratro vi era un’enorme parete di roccia coperta di edera ed in essa, come se ci fosse stata attaccata artificialmente, spuntava un’altra piccola radura. Le due radure erano collegate con un tronco. L’unicorno attraversò il tronco e toccò con il suo corno la parete che si aprì rivelando una caverna; l’unicorno entrò dentro. Anna rimase in dubbio se continuare a seguire l’unicorno oppure no, ma intanto si avvicinò al tronco per controllare se era sicuro. Dall’aspetto il tronco sembrava scivoloso, ma quando Anna lo toccò, si rese conto che quello era solo un’illusione: quello non era un tronco, ma un ponte! Quando Anna rialzò la testa vide la parete che si stava richiudendo. Non ragionò, questa volta, ma agì d’istinto: attraversò il ponte di corsa e penetrò nella caverna prima che questa si richiudesse. Una volta dentro un po’ si pentì della sua scelta: come avrebbe fatto a tornare indietro? Ma ormai era fatta: Anna non aveva altra scelta che andare avanti. Alzò lo sguardo e vide davanti a sé una luce. La caverna era un breve tunnel che sbucava chissà dove. Anna attraversò il tunnel. Appena uscita rimase a bocca aperta: era sbucata in una specie di valle erbosa, vi erano a perdita d’occhio cespugli, alberi, colline, persino un lago, o forse un mare, ma la cosa che l’aveva più colpita era il sole: estremamente luminoso ma non abbagliante, che risaltava la valle in un turbinio di colori.

« Ciao Anna » la voce la fece sobbalzare. Voltandosi vide accanto a sé l’unicorno.

« Hai… Hai parlato tu? » disse Anna un po’ titubante

« Sì, qui posso parlare – rispose l’unicorno – Il mio nome è Criniera D’Argento e ti do il benvenuto nel mio mondo »

Anna credeva di star sognando ed alzò la mano per toccare l’unicorno. Criniera D’Argento sorrise e si avvicinò facendosi accarezzare.

« Tranquilla, sono reale – gli disse Criniera D’Argento – Vieni ti faccio visitare il luogo »

Criniera D’Argento accompagnò Anna a visitare quella strana valle; Anna, in cuor suo, stava esplodendo di gioia: non avrebbe mai creduto in vita sua di poter parlare con un unicorno; continuò a seguire Criniera D’Argento senza mai staccare la mano dal suo collo, temendo, in caso contrario che l’incantesimo si sarebbe spezzato. Dopo alcuni minuti Anna chiese:

« Posso farti due domande? »

« Certamente »

« Hai detto il tuo mondo. Quindi questo non è il mio mondo… »

« Vedi Anna – l’interruppe – Questo è il mio mondo, mio e di tutte le creature fantastiche. Il tuo ed il nostro mondo coesistono insieme, pur trovandosi su due realtà differenti; in particolare il nostro mondo è intrinsecamente magico. Ma anche se sono due mondi diversi, esistono molti punti in comune. La grotta che hai attraversato è uno di questi. Qual’è l’altra domanda? »

« Come conosci il mio nome? »

« Lo conosco perché è un bel po’ di tempo che ti osservo. Volevo assicurarmi che tu fossi la persona giusta per visitare il nostro mondo »

Anna avrebbe voluto fargli altre domande, ma un battito d’ali attirò la sua attenzione; un grosso corvo si posò su uno degli alberi vicini. Anche Criniera D’Argento si accorse del corvo ed Anna sentì il suo disagio.

« Ciao Crow » disse Criniera D’Argento con tono poco convinto.

Il Corvo squadrò sia Anna che l’unicorno e poi disse:

« E così lei sarebbe la nuova Prescelta? »

« Sì – rispose Criniera D’Argento – si chiama Anna… »

« Non mi importa di come si chiama! – lo interruppe Crow urlando – mi importa di più sapere quale sarà il suo destino! Farà la fine degli altri due Prescelti? O magari quella della seconda? O, perché no, il suo destino è come quello del primo Prescelto? Qual’è la fine che hai in serbo per lei? Quali altri danni combinerà al nostro mondo? »

A mano a mano che Crow parlava, Anna sentiva il disagio di Criniera D’Argento crescere sempre di più fino a trasformarsi in tristezza e disperazione

« Tu… Tu non capisci niente! » urlò Criniera D’Argento prima di correre via

« Che ti ha fatto Criniera D’Argento? – chiese Anna – Perché lo hai trattato così? E poi cos’è questa storia della Prescelta? »

Crow rivolse ad Anna uno sguardo omicida:

« Cosa mi ha fatto?! Ti basti sapere che per colpa sua ho questo aspetto! Ed ora vattene e non fare mai più ritorno! » gli urlò contro prima di volarsene via.

Anna si ritrovò dunque da sola in una valle sconosciuta.

« Ed adesso che faccio? » si chiese.


Vai al Secondo Capitolo

Licenza Creative Commons
Tutti i contenuti di questo sito (anche dove non direttamente specificato) sono realizzati da Andrea Saporito e sono sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported. È comunque permessa la libera traduzione.