Una Storia

Per salvare i propri sogni

Il mattino dopo Anna, ancora in forma di cigno e dopo aver passato una notte quasi insonne, tornò sulle rive del lago, dove la sera prima aveva lasciato Criniera D’Argento. L’unicorno non era più lì ed anche il terreno non riportava alcun segno di quello che era successo; lì si trovava Elder, nuovamente in forma di fata, che l’attendeva.

« Mi dispiace per quello che ti è successo… » iniziò Elder

« Lascia perdere me – l’interruppe bruscamente Anna – Come sta Criniera D’Argento? »

« Non bene. Si rimetterà, ma ci vorrà del tempo »

Anna tirò un mezzo sospiro di sollievo

« Ed ora torniamo a me » disse

« Mi dispiace. Non credevo che Darkmoor si sarebbe spinto fino a tanto. Purtroppo Darkmoor ti ha maledetto, con la stessa maledizione che ha colpito tutti gli abitanti di questa Valle. Sei condannata a rimanere cigno per sempre » concluse in tono amaro.

Anna lo sospettava, ma non riuscì ugualmente a trattenere una lacrima.

« Suppongo che tornare nel mio mondo non serva a niente » chiese

« Perderesti anche la capacità di parlare »

« Non c’è modo di spezzare la maledizione? »

« Le maledizioni di Darkmoor non si spezzano »

« Eppure tu di giorno sei normale » le fece notare Anna, che aveva capito benissimo che anche Elder era stata colpita dalla stessa maledizione.

« Non ti si può nascondere niente – disse Elder accennando un mezzo sorriso – Esiste una pozione che rimuove la maledizione o, per meglio dire, rende la prima ininfluente. È in grado di ridarti il tuo aspetto a fronte di un prezzo da pagare e non è detto che funzioni »

« Spiegati meglio »

« Quando viene usato quest’incantesimo, bisogna pagare un prezzo molto elevato. Nel mio caso è stato il fatto di perdere ogni potere, parola compresa e trasformarmi in un innocuo topolino di campagna, ogni volta che scende la sera. Nel tuo caso non so quale possa essere, ma sarà alto e se per caso il prezzo è quello di non tornare più in forma umana, non tornerai in forma umana »

« Non c’è proprio modo di saperlo? »

« No. So solo che sarà alto » e lo disse marcando l’ultima parola

« Posso vedere Criniera D’Argento? » chiese Anna dopo un attimo di silenzio

« Sì »

Elder accompagnò Anna in una grotta poco distante. Lì trovò Criniera D’Argento sdraiato su un letto di foglie, le sue ferite erano state medicate ed avvolte in bende; stava ancora dormendo, ma il suo respiro era agitato. Vicino a lui si trovava Valis, che di tanto in tanto gli cambiava una pezza bagnata sulla fronte.

« Come sta? » chiese Anna

« Oh, ciao Anna – rispose Valis – Sta male: ha la febbre molto alta »

« Si rimetterà? » chiese Anna preoccupata

« Sì – le rispose Elder – la mia magia l’aiuterà. Ma ci vorrà del tempo »

Anna uscì dalla grotta ed andò sulle rive del lago a riflettersi sullo specchio d’acqua.

« Criniera D’Argento si è sacrificato per salvarmi – pensava – ed io non posso fare nulla. Assolutamente nulla! Almeno in questa forma… »

Si voltò verso Elder

« Elder prepara la pozione! »

« Ti ho già detto… »

« Lo so! Ma se prima potevo avere dei dubbi ora non li ho più. Criniera D’Argento ha pagato il suo prezzo per aiutarmi, per permettermi di essere qui in questo momento. Ma io in questa forma non posso fare niente. Prepara la pozione: sono disposta a pagare il prezzo! Qualunque esso sia! »


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