Zone Extramondo

La Riunione

Stazione Orbitante Aurora, Sala Riunioni

Tutti hanno preso posto intorno ad un tavolo rotondo. Su uno schermo vi è l’immagine di un AlienBeast in contatto remoto: testa simile a quella di un drago, con grandi corna e piccoli occhi quasi invisibili, lunghe zanne sporgono; il corpo è coperto da una corazza chitinosa e quattro gambe per nulla umane lo sorreggono, le braccia sono lunghe e possenti e le mani a quattro dita dotate di formidabili artigli; completa il tutto una coda segmentata e seghettata dotata di pungiglione. Egli indossa dei Bracciali di Controllo e su quello che dovrebbe essere il petto vi è il simbolo dei Consiglieri. Meno di un minuto dopo entra un’altra persona, con una lunga barba grigia e gli occhi ed i capelli neri; indossa un frac. Megan si alza per accoglierla.

«Benvenuto Sigma» dice.

«Comoda Megan – risponde lui mettendosi a sedere – Bene, penso non ci sia motivo per i preamboli, quindi iniziamo subito»

Preme alcuni pulsanti davanti a lui e si forma l’ologramma di una sfera bianca e grigia che ruota e pulsa.

«Come sapete il Nucleo è quello che tiene insieme le Zone Extramondo e distrutto il quale esse cessano di esistere. Dato che il Nucleo è la chiave delle Zone, possiamo supporre che esista una Fase 0 nel quali si formi. Purtroppo a tutt’oggi non siamo in grado di riconoscere questa Fase che rimane per noi un mistero. Ben diversa è la Fase 1, quando si forma la Zona Extramondo: una vera e propria bolla dove il mondo su cui si è formato ed un altro si fondono insieme – l’ologramma cambia mostrano una cupola grigiastra – il mondo è sempre ostile: che sia in formazione, morente, zeppo di mostri, fatto di acqua od in altro modo risulta sempre estremamente pericoloso per chiunque ha la disgrazia di trovarsi al suo interno. Beninteso: tutti i mondi hanno sempre avuto un’atmosfera, magari velenosa o con temperature estreme, ma in ogni caso non c’è stata mai fusione su mondi privi di atmosfera o sullo spazio esterno. Queste bolle possono essere grandi da centinaia di metri a decine di chilometri e crescono a velocità impressionanti, da 1 metro al minuto ad 1 metro al secondo. Grazie ai Monoliti degli AlienBeast siamo sempre riusciti a bloccarne l’avanzata. Ma esiste anche una Fase 2, dove escono dal Nucleo quelli che abbiamo definito DemonBot, veri e propri robot ma dalle fattezze infernali, spesso avvolti da spire di fiamma, nubi di gelo, veleno od acido. Questi esseri, oltre a dare la caccia e cercare di uccidere i malcapitati, cercano di costruire qualcosa, molto probabilmente che serve ad un’eventuale Fase 3»

«Che finora abbiamo evitato – interviene Regina – Dai pochi dati raccolti – fa segno alla mantide di aprire il tubo e mostrare la mappa nascosta al suo interno – possiamo supporre che esistano altre 3 Fasi; non sappiamo quale sia lo scopo ultimo ma probabilmente non ci farà piacere saperlo»

«Sono convita anch’io – interviene Kirat, una tecnodroide femmina che indossa un body, stivali e guanti che probabilmente fanno parte di lei – Sembra quasi che sia il piano di una conquista o di una qualche altra forma di guerra»

«Come quella che avete fatto voi» ribecca Tarka

«Sì e me ne dolgo»

«Avreste dovuto non dare retta a Klariss molto tempo prima»

«Spiacente Tarka, ma lei non sa cosa significa la lealtà: fin quando Klariss non ha violato il suo compito, far prosperare i tecnodroidi, sarebbe stato tradimento non obbedirle. E poi le squadre al mio comando hanno sempre evitato di attaccare i bambini»

Tarka sta per obbiettare ma Susan interviene prima: «Potremmo tornare alla riunione? Il Nucleo sembra essere la chiave, ma non abbiamo modo di analizzarlo: deve essere distrutto il prima possibile ed è difficile; finora è servita solo una bomba Materia/Antimateria per romperlo; qualsiasi altra cosa entrava nel Nucleo veniva immediatamente disintegrata»

«Già – interviene l’AlienBeast con la sua voce ruggente; forse dovrebbero tarare meglio i traduttori vocali, ma probabilmente non lo faranno mai – ma portare la bomba è pericoloso per questo deve essere assemblata ed armata sul posto. Potremmo sfruttare i minuti necessari a questa operazione – preme un pulsante sul bracciale di controllo e si forma un ologramma di un piccolo monolite – Posto vicino al Nucleo invierà i dati alle Basi Orbitanti: un po’ alla volta dovremmo riuscire a trovare dei dati utili»

«Sempre che il Nucleo sia analizzabile» interviene Megan

«C’è un’altra cosa: distrutta la Zona, i DemonBot si disattivano ed al contatto con l’atmosfera si ossidano e si distruggono a velocità impressionante – dice Kirat – Analizzando i dati abbiamo scoperto che in tutti i mondi vi è sempre presente un gas, assolutamente inerte ed innocuo per noi ma che è assente nei nostri pianeti. Probabilmente è questo gas che impedisce l’ossidazione dei DemonBot. Abbiamo approntato una “bara” contenente tale gas. Distrutto un Nucleo, recuperiamo il DemonBot e vediamo se è possibile analizzarlo»

«Mi sembra una buona idea» dice Sigma

In quel momento suona un allarme…


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