Il Passato che ritorna

Ashen e Thoman

Al villaggio di Efey due nuove figure si stanno avvicinando. Uno è un tipo alto e longilineo, dal viso ovale e gli occhi quasi a mandorla; un fisico che sembra mingherlino ma con muscolatura ben sviluppata. Porta i capelli lunghi di un nero tendente al blu ed i suoi occhi sono celesti. Cavalca un cavallo color bianco argento con criniera e coda color crema; non ha redini, solo una sella leggera. L’altro cavalca uno stambecco gigante; è un tizio enorme, alto più di due metri, con una corporatura decisamente massiccia. La sua pelle è perennemente abbronzata. Ha capelli corti castani ed occhi grigi. Lui indossa un mantello di pelliccia mentre l’altro il suo mantello sembra cambiare aspetto per mimetizzarlo ovunque passi.

«Benvenuti ad Efey – dice Lissar giungendo da loro – Volete lasciarmi i vostri cavall… Uau! Uno stambecco! Ed un cavallo – si perde per un istante in quello sguardo magnetico – elfico! Sei un elfo!»

«Hai occhio ragazzina – dice il tizio sul cavallo – sono in pochi a riconoscere lo sguardo di una cavalcatura elfica. Io sono Ashen e lui è il mio amico Thoman»

Scendono entrambi da cavallo.

«Io sono Lissar. Lissar Ghom. Mezzelfa»

«Ah! – dice Ashen – Senti… hai visto per caso una ragazza dai capelli rossi?»

«Sì, sta nella piazzetta. Porto i vostri… ehm… cavalli e vi accompagno»

Poco dopo Lissar accompagna i due e nella piazzetta vedono sia Tabit che Alex. Quest’ultimo ha una borsa di cuoio in mano.

«Ssst – dice Lissar – Sta per fare qualcosa di speciale»

Alex guarda il cielo, alza le mani e le muove in cerchio disegnando dei simboli, poi prende la sacca e la alza. Per un momento non succede niente, poi il verso di un aquila squarcia l’aria. Dopo un attimo essa piomba in picchiata e prende la sacca e la porta via.

«Animale Messaggero» dice Tabit sorridente.

«Fatto – dice Alex – le missive saranno consegn… Ashen? Thoman?» conclude stupito.

«Ashen! Thoman!» strilla Yrne sbucando da chissà dove e saltando in braccio al mezzo-gigante che la prende al volo.

Lo abbraccia fortissimo.

«Yrne – dice Thoman – anche tu qui?»

«Già – dice lei tutta contenta – Una bella rimpatriata!»

«Come mai qui?» chiede Tabit avvicinandosi.

«Cercavamo te – dice Ashen mentre Yrne gli salta addosso quasi buttandolo per terra – Yrne, per favore» dice cercandola di tenerla a freno, inutilmente.

«Come mai?» chiede Tabit come se nulla fosse.

«Rotosk è sulle tue tracce» dice Thoman.

«Come?» dicono sia Tabit che Alex.

«Non può essere! – continua Tabit – Lui ha tradito me, ha distrutto Blens e ha anche cercato di farmi sua!»

«Che?» la interrompe Alex, ma Tabit liquida la questione con un gesto irritato della mano.

«Dovrei essere io a dargli la caccia – conclude – non viceversa!»

«Ma è così – dice Ashen – Rotosk sta seguendo le tue tracce»

«Uhm… forse ha a che fare col fatto che sei una Sentinella?» chiede Alex.

«Una Sentinella di Primo Ordine – specifica la rossa – ma sono millenni che non siamo più operativi»

«Forse il corno che porti sempre appresso?» prova Thoman.

«Avrebbe potuto prendermelo già da tempo. No, è evidente che vuole qualcosa da me che io non so, esattamente come quando ha cercato di far fuori te, Ashen»

«Già, carpirmi il segreto… vattelapesca quale»

***

È notte. Al villaggio tutti dormono. Rotosk si avvicina silenzioso alla casa di Phix. Bussa violentemente alla porta.

«Ehi! – strilla Phix da sopra – Chi mi vuole buttare giù la porta?»

«Sono venuto a prendere la mia commissione» dice Rotosk flemmatico.

«Ah, sì, scendo – sbuffa – Ma che modi!»

Cinque minuti dopo la porta si apre e Phix con indosso una vestaglia rossa porge una boccia a Rotosk.

«Si distrugge in acqua – lo avverte Phix – Una volta che ha fatto effetto, innaffi abbondantemente e non ci saranno problemi. Ma se vuole un mio consiglio…»

«No, non lo voglio!» la interrompe bruscamente.

Sta per aggiungere qualcosa quando nota alle sue spalle Fur che l’osserva.

«La ringrazio» dice sbrigativamente e si allontana in fretta.

Phix osserva un momento pensierosa.

«Fur, vammi a chiamare Alex» dice.

***

«Rotosk è stato qui?!» dice Alex ripresosi dal sonno alla notizia.

«Non so come si chiamasse. Mi ha commissionato un veleno potente per eliminare dei parassiti. Mi ha pagato un Imperatore, pensa. Però… non so: questa sera aveva una faccia che non mi piaceva»

«Ha fatto bene ad avvertirmi. C’è il rischio che avveleni i pozzi»

«Impossibile! Quel veleno si distrugge in acqua. Se lo gettasse nei pozzi, lo renderebbe innocuo»

«A cosa gli potrebbe servire?» pensa tra sé e sé Alex.

Congedandosi, si allontana, subito tallonato sia da Tabit che da Ashen che da Thoman. Ma per quanto cerchino, di Rotosk non c’è alcuna traccia.

«Uh! Uh!» dice un gufo su un albero.

Alex si avvicina.

«Hai visto qualcosa, amico gufo?» chiede.

Tabit osserva sorridente ascoltare il gufo.

«Vi insegnano pure a parlare con gli animali?» chiede quando lui si avvicina.

«Parlare è una parola grossa. Comprendere è più esatto. Comunque Rotosk fa uso di magia. Il gufo mi ha detto di averlo visto sparire»

«Che diavolo ha in mente?» si chiede Ashen.


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