Il Passato che ritorna

Rotosk

Sera, da qualche parte nel bosco nei pressi del villaggio, Rotosk ha fatto accampamento. Sta arrostendo qualcosa di indecifrabile nel fuoco. Intorno a lui buio e silenzio.

Una figura vestita di nero da capo a piedi sembra comparire davanti al fuoco; pure il suo volto è chiuso in un cappuccio nero che lascia trasparire solo gli occhi, ovviamente neri.

«Ce l’hai?» gli chiede.

«Eccolo – risponde Rotosk consegnandogli la boccia datagli da Phix – Si distrugge in acqua, quindi fai attenzione»

«Procediamo col piano stabilito? È sicuro che non convenga aspettare un altro po’?»

«Abbiamo aspettato fin troppo. Anch’io avrei voluto che Tabit andasse in una grande città, per fare più clamore, ma lei sceglie sempre degli sputi di villaggi sperduti nemmeno segnati sulle carte! Accidenti a lei! Ed io non potrò tenere a freno i miei orchi ancora a lungo. Procederemo come stabilito. E con la morte della Sentinella di Primo Ordine, vedrete che le ultime resistenze cederanno e tutti seguiranno l’esempio dei miei orchi. A quel punto, sì, che la gente inizierà a temere Le Armate del Flagello! Una cosa, però, Ashen, l’elfo, su quello non usate il veleno. Per estrargli il segreto della sua immortilità ho bisogno che non muoia avvelenato»

«E per quanto riguarda quel ragazzo?»

«Alex? Bella domanda. È comparso dal nulla. Non ha un passato ed è stato scelto da Fulgida senza una ragione che trovo plausibile. Avete fatto ricerche?»

«Come avete detto, egli non ha un passato. Non ha una famiglia. Non è nato. È spuntato dal nulla»

«E nel nulla lo rimanderemo!»

Uno scoiattolo che si trova su un albero lì vicino, si allontana.

***

Alla locanda La Luna e la Gatta, Yrne ha assegnato ad ognuno una stanza.

«Vi ringrazio tantissimo del vostro aiuto – dice a Tabit, Thoman ed Alex – senza di voi, probabilmente avrei finito tra un mese. Per questa notte, sarete miei ospiti. Ma… dov’è Ashen: c’è una stanza anche per lui»

«È uscito poco fa – risponde Thoman – credo che abbia sentito qualcosa»

Ashen fa il suo ingresso, portandosi lo scoiattolo sulla spalla.

«Ho novità» dice.

***

Il giorno appresso Rotosk si aggira nel villaggio; sembra che nessuno lo degni di uno sguardo, nonostante lui si aggiri senza dar impressione di volersi nascondere. Osserva attentamente i vari vicoli, strade, piazze, vuole farsi un’idea precisa della mappa del villaggio. Ma mentre sta camminando i suoi occhi incontrano la figura di Yrne. Immediatamente gli influssi Velia della ragazza lo aggrediscono negli istinti più bassi, scatenando in lui ricordi lussuriosi. Ripensa a quando con quella “bella topa” si divertiva, oggetto dei suoi desideri più profondi. Quanto era divertente costringerla con la forza, fino a farle male… fin quando non arrivò quell’Alex a rovinargli tutti i piaceri: sempre un passo avanti, sempre pronto a mettergli i bastoni tra le ruote, sempre lì per salvare quella stupida morfiosa… scuote la testa: non può perdersi in ricordi, non ora. Cerca di allontanarsi. Non ci riesce: Yrne lo attira ancora. Troppo. Non può resistere. La insegue. Sta per metterle le mani addosso per trascinarla in un vicolo, quando qualcuno lo afferra e lo sbatte al muro.

«Ciao, Rotosk, bentrovato» gli dice Alex.

«Tu?»

«Sei caduto nella trappola che Yrne ti ha teso. Ora puoi arrenderti oppure arrenderti»

«Tu potresti morire!»

Sguaina la spada ma Alex è altrettanto veloce a parare e divare il colpo. I due si affrontano scambiandosi rapidi fendenti. Rotosk è una furia, cercando di colpire ad alta velocità il suo avversario, ma Alex devia tutti i colpi con grande semplicità, si scansa e gli molla un calcio che lo sbatte contro il muro.

«Questo è per Lissar» gli dice.

«ARGH!» urla Rotosk scagliandosi su di lui

Ma Alex si scansa, lo fa inciampare e con un altro calcio lo sbatte a terra.

«E questo è perché sicuramente hai fatto arrabbiare qualcun’altro» gli dice.

Rotosk fa per alzarsi ma Alex gli punta la spada alla gola.

Rotosk lo guarda ed i suoi occhi divengono rossi! Ma nulla succede.

«Scudo Psichico: i tuoi giochetti non funzionano più con me. Arrenditi» gli intima Alex.

«Mi uccideresti a sangue freddo?» chiede Rotosk.

«Se continui a combattere non è sangue freddo»

«Sei cambiato da allora» risponde Rotosk alzando le mani.

«Già, una volta sarei caduto nel tuo tranello, abbassando la guardia. Ora mettiti in piedi lentamente»

Rotosk esegue.

«Sai Alex – dice – in una cosa non sei cambiato: sei un ingenuo»

Rotosk emette un lampo di luce abbagliando Alex e fa per fuggire. Ma un pugno grosso quanto un macigno lo prende in piena faccia, gettandolo di nuovo a terra! Thoman compare da dietro l’angolo insieme ad Ashen e Tabit.

«Ingenuo non significa sprovveduto» sorride Alex.

Mentre Rotosk si tiene il naso, gli altri provvedono a disarmalo da spade e pugnali. Ma quando Ashen tocca quella che sembra un’impugnatura nascosta, un lampo lo sbalza a terra. Rotosk viene avvolto da veli neri comparsi dal nulla e scompare ridendo!

«Ma che…?» fa Alex.

«È Flagello – dice Tabit – Rotosk ha Flagello! Ora comprendo perché vuole uccidermi!»


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