Essere una TecnoRaider

Scontro finale?

Poco prima di quanto narrato

In una delle zone dell’Acquedotto si trovano 15 Reclute Tecnoraider. Sono tutte senza l’armatura cibernetica che giacciono a terra in pezzi. Alcune di loro stanno finendo di stringere dei bulloni su un pilone. Un’altra, dai lunghi capelli rossi, sta tentando in tutti i modi di far funzionare il casco per comunicare.

«Niente! – esclama infine gettandolo a terra – Abbiamo perso il contatto con tutti. Nulla più funziona e se arriva un’altra ondata, siamo nei guai. Come va al pilone?»

«Lo abbiamo rinforzato – riferiscono – ma senza i dispositivi di difesa, non so quanto possa reggere»

In quel momento arriva un convoglio. Alcune reclute corrono a nascondersi dietro il pilone. Laura, la ragazzina dai capelli rossi, ed altre si fanno avanti.

«Giovani Draghi – dice il fondatore delle TecnoRaider alla guida – Tutte dentro: ci sono le nuove TecnoRaid e tutto quello che vi può servire»

Non se lo fanno ripetere. Una volta indossate le nuove tute e preso le nuove moto, fanno rapporto.

«Meglio di quanto pensassi – risponde lui – Ora però ascolta»

Si abbassa e sussurra qualcosa all’orecchio di Laura. Lei fa dapprima una faccia sconvolta, poi però si illumina in volto.

«Grazie della fiducia! – esclama quasi incredula e felice – Giovani Draghi, abbiamo un lavoro da compiere!»

«Sì!»

***

In un’altra zona si trovano 10 Reclute. Una di loro, una ragazza dai capelli corti rossi, ne sta medicando altre. Una recluta con ancora l’armatura addosso sta atterrando. L’armatura l’abbandona un attimo prima di arrivare a terra e lei ruzzola al suolo. Elisa, la ragazzina dai capelli corti rossi, è subito da lei.

«Ti sei fatta male?»

«Abbastanza! – risponde iniziando a togliersi l’armatura – Lea aveva ragione: queste cose fanno un male caino»

La pelle di lei è totalmente arrossata. Elisa prende una pomata ed inizia a passarla sopra. Ha appena finito quando arriva un convoglio. Corrono tutte a nascondersi.

«Falchi Azzurri – chiama il fondatore delle TecnoRaider – Tutte sul convoglio»

«Eccoci MrT» esclamano loro.

Non appena hanno le nuove tute e le nuove moto, fanno rapporto: «La Porta Sud è andata, questa zona è malfunzionante e non abbiamo il contatto con nessun altro»

«Ci sono dei grossi problemi – dice MrT – Ascoltate»

Parla loro a bassa voce. Tutte loro fanno una faccia incredula e scandalizzata, ma quando MrT aggiunge “Mi fido di voi”, il dubbio dai loro occhi scompare.

«Non se ne pentirà – dice Elisa fiera – Falchi Azzurri, all’opera!»

***

Dai Leoni di Giada la folla continua a fotografare mentre loro cercano di ripararsi ed Idol cerca di mettersi in mezzo per impedire ai fotografi di fare foto.

«Continuate a documentare! – ordina una donna arrivando – Idol, lascia fare il loro lavoro: tutti devono sapere cosa sta succedendo all’Idoliris»

«Ma…» prova a protestare la bambina.

«Canta – le dice la donna dandole un microfono – e dai speranza a chi teme che l’Idoliris non ce la faccia»

Nello stesso istante il convoglio giunge nei pressi.

«Leoni di Giada a bordo – ordina MrT e mentre loro si preparano aggiunge – C’è un’ondata in arrivo. Tutte le persone si preparino. Leoni di Giada proteggete Idol. Juli…»

«Io rimango con lei – risponde la donna determinata mettendo una mano sulla spalla della bambina – Non l’ho mai lasciata sola e non la lascerò sola in questo momento»

Idol sorride ed inizia a cantare.

***

Da Jen e Lea la battaglia infuria, ma proprio quando sembra che l’Accesso venga distrutto, la voce di Idol si diffonde da diverse casse nascoste. I Vermi DivoraRoccia sembrano disorientati e poco dopo tornano sotto terra. Arrivano anche i Giovani Draghi portando appresso una Rete Elettronica con cui avvolgono l’Accesso. Subito dopo indossano le armature e ingaggiano battaglia.

Nel caos Lea raggiunge una Anti-TecnoRaider.

«Fermati Filet» le dice.

«Come hai fatto a riconoscermi?»

«Sento il tuo odore»

«Animale! – ringhia lei – Tu sei un animale!» cerca di colpirla ma Lea para.

«Sei un’Addetta alla Culla della Vita non ti vergogni?»

«Ma che cosa ti credi? Che le Culle della Vita siano come i tuoi Nidi del tuo perduto pianeta? Pensi forse che sia possibile crescere davvero dei bambini in un caos simile? No, mostro, qui non c’è spazio per chi non è in grado di affrontare le difficoltà. Le Culle della Vita selezionano i bambini. Per chi è “diverso” non c’è speranza»

«Ma che stai dicendo? Conosco le Culle della Vita: le ho riformate io stessa. Tu eri un’addetta. Avresti dovuto occuparti dei bambini, non… Cosa sarebbe questo “diverso”?»

«Quelli come te, Rubinia, Flora, Idol! Tutta gente che non può niente, che non serve a niente e che ruba spazio vitale a noi. Eliminando la vostra feccia, il mondo starebbe meglio. Perché è colpa di gente come voi, che ci ruba acqua e cibo, che le cose vanno male. È per quelli come voi che non si riesce mai ad ottenere quello che si vuole»

«Vuoi dare la colpa agli altri per nascondere i tuoi errori? – ruggisce Lea – Pensi che sia così facile risolvere i problemi?»

«Certo che è facile. Ci sarà sempre qualcun’altro a cui dare la colpa; così la gente farà sempre fronte comune contro il “diverso” e ci appoggerà continuamente! Epureremo la vostra feccia; le nuove armature ce lo permetteranno»

«Quelle armature vi uccideranno: risucchiano la vostra vita»

«Non la nostra vita ma quella di una Sangue di Rubino»


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