Essere una TecnoRaider

Guai all’Idoliris

L’assegnamento all’Idoliris segna di fatto il momento in cui le reclute diverranno a tutti gli effetti vere TecnoRaider ed è per questo che ognuna di loro non sta più nella pelle. Come ha spiegato Jen, l’Idoliris è contemporaneamente un simbolo e la maggior fonte di approvvigionamento dell’acqua. Costruito sulla Prima Polla trovata da Idol, ne rappresenta la rinascita dell’umanità. Tuttavia una volta all’anno avviene quella che viene definita come Migrazione: moltissimi Vermi Divoraroccia ed altre creature passano dall’Idoliris e causano ingenti danni e crolli; compito delle TecnoRaider è mantenere l’acquedotto in piena efficienza durante tutto il periodo. Fatto sta che adesso le Reclute TecnoRaider, guidate da Jen, giungono all’Accesso, la parte dell’Idoliris che contiene il cuore pulsante dell’acquedotto. Lì vi è un uomo con un alta uniforme addosso. È il fondatore delle TecnoRaider nonché colui che ha permesso a Flora, Rubinia e Giada di entrare nel corpo.

«Cosa ci fai qui?» chiede Jen scendendo dalla moto.

«Ci sono novità, Jen. Oggi sarà presente anche Idol»

«URCA!» è il coro unanime.

«Idol – esclama Flora – Lei… sarà inavvicinabile»

«In realtà verrà a trovarvi tutti per conoscervi, fare foto ed interviste – interviene Lea giungendo – è una bimba molto solare e le piace stare a contatto con la gente. Questo tuttavia questo non deve distrarvi. Jen?»

«Sì. Reclute TecnoRaider, eccovi gli assegnamenti»

***

«… Leoni di Giada – concude Jen – a voi è assegnata la porta Nord. Falchi Azzurri, Giovani Draghi, il perimetro ad est ed ovest è vostro. Squadra di Stiven a voi è assegnata la Porta a Sud. Prendete posizione e godetevi quest’ora di noia: la rimpiangerete»

***

È passata un’ora da quando i Leoni di Giada hanno preso posto.

«Ciao!» dice improvvisamente una voce.

Una bambina di 11 anni, con due occhi a mandorla vispi ed allegri, sorride loro.

«Idol?!»

La bambina annuisce.

«Siete i Leoni di Giada, vero? – dice – Lea mi ha detto dove trovarvi»

Le tre fanno per dire qualcosa quando scattano gli allarmi.

«Arrivano – dicono i Leoni di Giada – Idol, dovresti andartene»

La bimba annuisce e si allontana senza dire una parola. Qualcosa nel suo sguardo fa capire a Giada che c’è qualcosa che non va. Non hanno il tempo di pensare a cosa: la prima ondata fa il suo arrivo. Le TecnoRaider lanciano le moto intorno alla Porta e creano una rete protettiva. I bestioni si schiantano contro e deviano. Sembra facile. Poi compare: un Verme molto più grosso degli altri, interamente albino, fa la sua comparsa dal terreno. Il suo corpo irto di aculei ruota su se stesso e li spara come fosse una mitragliatrice. La barriera cede ai primissimi colpi e gli altri colpiscono l’acquedotto. Le TecnoRaider trasformano le loro moto e partono all’attacco, ma la seconda ondata le costringe a ripiegare. Flora attiva i missili contro alcuni di loro, mentre Rubinia usa il cannone; Giada fa uscire lame dalla sua armatura ed attacca in corpo a corpo. In breve la colluttazione è totale: i Vermi spuntano ovunque e non danno tregua. L’acquedotto trema sotto i loro colpi. Improvvisamente un uccello multicolorato si materializza dal nulla e si lancia in picchiata contro i Vermi Divoraroccia, dando manforte alle TecnoRaider. In breve anche la seconda ondata e scongiurata. Loro si guardano intorno: in cima all’acquedotto vi è Idol! Prendono il volo e la raggiungono.

«Che ci fai qui?» chiedono.

«Devo stare qui – risponde lei sorridente – Già che ci sono: provo a dare una mano»

«Che intendi con “devo stare qui”? E…»

Un rombo distrae tutti: un’enorme massa scura si sta avvicinando.

«No! Lui no! – dice Flora – Falchi Azurri! Giovani Draghi! Stiven! La Massa Scura sta arrivando! Abbiamo bisogno di rinforzi! – tutto tace – C’è qualcuno in ascolto? Stiven? Stiven! Non ricevo più il tuo segnale! Qualcuno cerchi di capire cos’è successo a Stiven!»

«Flora, l’impatto è imminente!» dice Rubinia.

«Barriera!» ordina Flora.

Trasformano le armature in moto, percorrono la Porta ed il perimetro vicino creando una barriera di fili. Indossando di nuovo le armature, attivano la barriera e la distribuiscono su tutto l’acquedotto. L’impatto è devastante. La massa scura colpisce, spacca, oltrepassa. I Leoni di Giada urlano! Quando tornano a vederci sono a terra. La loro armatura è danneggiata, l’acquedotto sta cedendo. L’unica che sembra in forma è Idol, che rannicchiata in un angolo, sta tremando. Giada si avvicina.

«Aiuto – mormora Idol – Qui scoppia tutto»

«Calma, adesso…» prova a dire Giada quando si sente una specie di grido.

Si voltano. La terza ondata.

«Ci serve aiuto! – urla Flora – Falchi Azzurri! Giovani Draghi! Jen! Lea!»

Nessuna risposta.

«Siamo soli» dice Rubinia.

«Prepararsi all’impatto! Idol dietro di noi! Rubinia! Giada! Tutta l’energia! Sovraccaricate!»

Un lampo avvolge l’Idoliris mentre i Vermi Divoraroccia si schiantano contro la nuova barriera. È un turbinare di energia, punte e morsi. Poi così come è arrivata la massa si allontana. I Leoni di Giada si strappano di dosso l’armatura mentre essa emette scintille ed inizia a saltare.

«Oddiomamma! – esclama Rubinia – Per fortuna è finita»

«Idol – dice Giada – Perché sei rimasta qui?»

«Lea ha detto che ero più sicura con voi. Sai, mi vogliono uccidere»

Le tre si guardano. Giada abbraccia la bambina. Idol sorride: la paura scompare; il dono della Goccia di Rugiada è un toccasana. Flora sta per dire qualcosa, quando qualcuno inizia a fotografare come un matto.

«Ehi! Niente foto!» dice Idol mettendosi in mezzo.

Solo ora i Leoni di Giada si accorgono di essere nude…


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